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Fine anno, nuovo anno: tempo di tirare somme anche in ambito cinematografico e televisivo. Com’è stato il 2021? I cinema hanno riaperto a fatica, hanno resistito a terze e quarte ondate e lo spettro di nuove chiusure sembra lontano. La serialità televisiva se l’è passata decisamente meglio, per ovvie ragioni. Ci sono state tante nuove produzioni, alcune delle quali decisamente sorprendenti. Bando alle ciance, vediamo che cosa ha saputo offrire (in ordine cronologico) il cinema in questo 2021. Per quanto riguarda le serie tv, dovrete attendere un secondo articolo.
Un altro giro. Quattro insegnanti frustrati e insignificanti provano a risolvere la propria inettitudine bevendo alcolici prima di entrare in classe. Questa è la premessa di Un altro giro, vincitore dell’Oscar come miglior film straniero. Il film è leggero e divertente, sorretto da un maestoso e mai sufficientemente lodato Mads Mikkelsen.
Il divin codino. Per quale motivo Roberto Baggio – che pur non ha un palmarès così ricco di trofei – è rimasto a tal punto impresso nel cuore degli appassionati di sport e anche di chi in fondo di calcio se ne frega? Perché, meglio di quasi chiunque altro, ha saputo praticare la sottile arte della fragilità, entrando così davvero e in profondità nell’animo di tutti. E Il divin codino lo racconta in una maniera magnificamente delicata, mettendo al centro del racconto l’uomo e solo dopo lo sportivo.
The Father. Riguardate l’ultima scena del film. Sarà facile rendersi conto di quanto monumentale sia Anthony Hopkins, vincitore non a caso dell’Oscar come miglior attore per questo film. The Father parla di vecchiaia, di Alzheimer e del rapporto tra generazioni diverse con una sceneggiatura fine e multiforme, che sconfina nel thriller. È inutile dire come Hopkins porti tutto il film sulle proprie spalle, interpretando il padre protagonista in maniera assolutamente convincente e sempre controllata. Da vedere anche solo per questo.
Supernova. Colin Firth e Stanley Tucci sono i protagonisti di una storia d’amore, di rispetto e di accettazione di un destino che si mette di traverso nel momento sbagliato. Il film tratteggia questa storia senza patetismi, ma con estrema eleganza e compostezza. Non si può rimanerne indifferenti.
The French Dispatch. L’apice del cinema di Wes Anderson: un capolavoro di armonia e di eleganza, in cui ogni fotogramma diventa un quadro di rara perfezione. Il solito cast di stelle sembra quasi scomparire rispetto alla forma, che pure non fagocita ogni cosa. Perché la sceneggiatura è brillante e divertente e il film funziona anche per ciò che racconta. Sarà curioso capire come e verso dove proseguirà la carriera di Anderson, dato che sembra francamente impossibile fare meglio di così.
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domenica 2 Aprile 2023