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Vincenzo Garofalo in occasione del gol – Foto di Carmelo Ossanna
La trasferta del Trento in terra lombarda ha regalato altri segnali positivi agli uomini di Bruno Tedino che, di ritorno dalla partita contro il Renate allo stadio ‘Città di Meda’, si godono ulteriori tre punti che mantengono fuori dalle sabbie mobili i gialloblu e li proiettano all’ottavo risultato di fila consecutivo fatto di ben sei vittorie e due pareggi. Una prestazione convincente nonostante un terreno di gioco davvero penalizzante che ha costretto le due squadre a lottare come leoni in gabbia alla ricerca di un gioco impossibile da praticare: Tedino, già alla vigilia, aveva parlato di una vera e propria battaglia da affrontare e le sue previsioni si sono rivelate azzeccate, così come le scelte tattiche adottate per contenere un Renate molto solido e pericoloso. Proprio per motivi tecnico tattici legati alla lettura del match, il mister gialloblu ha fin da subito optato per il cambio di alcuni interpreti nell’undici titolare, tra cui l’inserimento del neo-acquisto Vincenzo Garofalo al posto di Cristian Pasquato e di Mattia Sangalli come vertice basso di centrocampo al posto di Sergio Suciu, schierando un centrocampo più corposo alle spalle dell’unica punta Tomi Petrovic.
Come preannunciato, la partita si è mostrata subito maschia ed il primo tempo ha offerto poche emozioni degne di nota, con le due squadre bloccate a centrocampo ed il gioco continuamente interrotto dal fischio del direttore di gara. Le uniche occasioni da segnalare sono arrivate da azioni estemporanee: al quarto d’ora è stato Sangalli ad impegnare Drago con una punizione dalla trequarti che, complice il vento, ha creato non pochi problemi al portiere neroazzurro, bravo a deviare sopra la traversa, mentre sul versante lombardo, i più pericolosi sono stati Saporetti e Anastasia, con quest’ultimo in grado di sprecare una tripla opportunità nel breve volgere di qualche secondo sparando prima addosso a Barison, poi impegnando Marchegiani ed infine mandando a lato.
Fortunatamente poi è arrivata la ripresa a risvegliare gli animi ed offrire più occasioni rispetto a quanto visto in precedenza, con un Trento decisamente più pimpante ed arrembante in grado di giungere subito al vantaggio: l’intuizione giusta è stata quella di Garofalo che, una volta raccolta palla al limite dell’area, ha lasciato partire un sinistro chirurgico su cui Drago non ha potuto nulla, facendo esplodere la panchina gialloblu. Un esordio da ricordare quello del giocatore campano in prestito dal Brescia che, dopo pochi minuti, si è reso nuovamente pericoloso con un’altra conclusione dal limite, stavolta però ribattuta dalla difesa avversaria. Il Renate ha accusato il colpo ed ha avuto bisogno di qualche minuto prima di tentare una reazione, mostrando parecchio nervosismo e rendendosi poco pericoloso dalle parti di Marchegiani: ci hanno provato in rapida successione Anastasia, contrastato benissimo da Fabbri, e Saporetti, il cui sinistro è finito a lato, per il resto poco o nulla da segnalare con tanti errori di rifinitura negli ultimi venti metri. Nonostante ciò, i padroni di casa ci hanno provato fino all’ultimo riversandosi nella metà campo gialloblu ed esponendosi ai contropiedi di marca trentina. Proprio da uno di questi è arrivato il gol della sicurezza grazie all’incornata vincente di Leon Sipos, bravo a finalizzare l’azione nata da Di Cosmo, proseguita da Pasquato, il quale ha pescato in maniera splendida proprio il croato all’interno dell’area. Un tocco facile facile che ha messo il punto esclamativo sulla vittoria meritata del Trento su un campo e contro una squadra davvero ostici.
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mercoledì 22 Marzo 2023