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Parlare è una funzione vitale, un meccanismo che troppo spesso diamo per scontato e sul quale raramente ci interroghiamo. Viviamo in un mondo affollato di parole che non trova adeguato spazio per la riflessione e l’approfondimento. Ma guardiamoci intorno: quante sono le parole usate senza una base di competenza? Che valore hanno le parole? Sono uno strumento semplice, di uso quotidiano e universale. Impariamo ad incollarle insieme fissandole nella memoria come definizioni da Trivial che apprendiamo nel corso della nostra vita: valvassori e valvassini, guelfi e ghibellini ecc.
Ma le parole non sono mai solo parole. Le parole sono scie che si trascinano dietro tutte le nostre storie, le nostre certezze, sono arte, sono ganci che uniscono punti di vista e saldano ideali. Tutto questo Vera Gheno – sociolinguista, scrittrice e traduttrice – lo sa bene: le parole sono espressione delle persone. Nel suo nuovo libro “Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole” indaga tutti quei meccanismi della lingua italiana dei quali spesso non ci rendiamo nemmeno conto, interrogandosi sul peso e sul ruolo che il linguaggio assume nelle nostre vite. Attraverso queste pagine ci ricorda così che la comunicazione porta con sé imprescindibili responsabilità e che le parole vanno riscoperte, aprendo una riflessione sulle conseguenze della comunicazione e proponendo un metodo che ci faccia fare un passo indietro prima di consumare parole in argomenti con cui non abbiamo alcuna dimestichezza. Un metodo che cresce e si sviluppa su tre pilastri: il dubbio, la riflessione e il silenzio. Le tre pietre angolari di un sistema di rivoluzione linguistica che devono guidarci attraverso il complesso mondo della comunicazione.
Il dubbio, uno stato di incertezza ma anche il primo pensiero che deve precedere qualsiasi espressione verbale e la radice della conoscenza che deve sempre essere ricercata. Di cosa stiamo parlando? In che contesto? A chi? Perché? Una serie di interrogativi che, sebbene all’apparenza scontati, non possono che essere il punto di partenza di una comunicazione consapevole. L’importanza del dubbio di Vera Gheno è quindi un invito alla comprensione di come le parole ci leghino al resto del mondo.
La riflessione, che deve e non può fare altro che accompagnare ogni concetto che formuliamo. Uno spazio che va creato.
E infine il silenzio, una possibilità e una scelta. Il silenzio che assume un valore polisemico, proprio come la parola stessa. Ci consente di creare spazio per il dubbio e la riflessione, ma allo stesso tempo, dopo aver dubitato e pensato, è capace di sostituirsi (saggiamente) alla parola stessa. Il silenzio che è comunicazione e che spesso viene ridotto a momenti rituali, per finire il più delle volte derubato anche di quelli.
Un libro che, con estrema leggerezza, districa tutti i nodi porgendoci tre fili da intrecciare con una delicata consapevolezza: stare in silenzio per dubitare, dubitare per riflettere e riflettere per tacere.
Il semplice meccanismo della comunicazione consapevole.
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mercoledì 22 Marzo 2023