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Soprattutto in questi ultimi decenni, una serie innumerevole di scuole di pensiero si è alternata nel suggerirci come raggiungere quell’ottimale livello di forma fisica, premessa irrinunciabile se si vuol vivere bene e a lungo. E tra i suggerimenti più gettonati vi sono indubbiamente anche quelli alimentari.
Le teorie sull’alimentazione ottimale, proposte nel corso degli anni, hanno alternato le soluzioni più classiche a quelle più stravaganti, sovrapponendo interessi di mercato, mode più o meno salutiste, richiami ad effetti mirabolanti sulla forma fisica o sul peso. Nonostante questa varietà di filosofie e di prodotti sfornati a ciclo continuo, una convinzione trasversale sembra essersi affermata, soprattutto da quando l’alimentazione è stata posta al centro di veri e propri studi scientifici: l’importanza della frutta e della verdura nella dieta quotidiana.
Una tendenza giusta e sana, colta subito, con qualche controindicazione, dalla “voracità” delle logiche di mercato. Oggi è infatti possibile acquistare qualunque prodotto in qualunque stagione, a qualunque latitudine, con tutto ciò che questo comporta per le coltivazioni intensive e il loro riflesso nelle relazioni tra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità quantifica in cinque le porzioni giornaliere di frutta e di verdura da assumere per evitare gli spettri di cattiva nutrizione, obesità, diabete, malattie cardiache, infarto e cancro. Nonostante la perentoria rilevanza di queste prescrizioni, la quantità di persone che lungo la giornata, in Italia, tra un frutto a mezza mattina e una verdura a cena raggiunge questa quota, rimane contenuta. Il Trentino, al proposito, fa però eccezione: è infatti la realtà nazionale dove si rileva la percentuale più importante di persone che giornalmente mangiano cinque o più porzioni di verdura, ortaggi o frutta.
Le verdure fanno bene, ma nei fatti i consumi languono. E allora che dire? “Una mela al giorno toglie il medico di torno”: è una trovata geniale dei Nonesi, come sempre attenti a combinare prodotti e mercati? Oppure è la saggezza popolare che “incide” le sue massime sulle tavole del tempo? Ovviamente è un’immagine scherzosa, però adatta a rappresentare come, in molti casi, la saggezza popolare abbia già suggerito da tempo immemorabile i modi migliori per allungare e godersi la vita.
Il consumo di frutta e verdura nella dieta quotidiana è fondamentale per prevenire gli spettri della cattiva nutrizione: se ne dovrebbero mangiare cinque porzioni al giorno. Quest’abitudine è compatibile con lo stile di vita frenetico a cui ci stiamo inesorabilmente abituando? Quali soluzioni per coniugare vita quotidiana e sane abitudini alimentari?
#LaSfida di UnderTrenta è aperta a tutti: autori e lettori. Inviaci la tua riflessione! Sfida accettata?
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domenica 26 Giugno 2022