Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.
Cookie utilizzati
Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.
Cookie tecnici necessari
Sempre attivi
I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.
Prima parte6
cm_cookie_cookie-wp
Verifica l'accettazione dei cookie.
PHPSESSID
Identifica la sessione dell’utente tramite un valore alfanumerico.
Massimiliano Emer, trentacinquenne, come professione è responsabile servizio prevenzione e protezione aziendale, medie dimensioni. Nel tempo libero, tra le altre cose, è istruttore di barca a vela FIV presso l’associazione velica trentina (AVT),dal 2010. L’abbiamo intervistato per scoprire qualcosa in più sulla sua attività.
Com’è nata questa passione?
La passione è nata in tenera età grazie ai miei genitori che, già dai primi anni di vita, mi portavano a scorrazzare sui laghi. Amando l’acqua, ho iniziato a praticare nuoto e vela. In seguito all’ottenimento del brevetto di bagnino, e lavorando stagionalmente in piscina ed al lago, pian piano ho iniziato ad apprezzare dall’esterno l’impegno degli istruttori: mi sono quindi appassionato al mondo dell’insegnamento e successivamente ho ottenuto i brevetti di istruttore di nuoto (propedeutico) e successivamente quello di istruttore di vela (derive).
Come si diventa istruttori?
Diventare istruttori non è semplice. Prima di tutto: saper andare in barca e saper insegnare sono due cose completamente diverse. Una volta appurato ciò, occorre essere presentati direttamente dal presidente del proprio circolo velico e superare una selezione tecnico attitudinale composta da: prova scritta e teorica, prova pratica all’uso del gommone, prova pratica in barca a vela. Superato questo primo sbarramento si aprono le porte del corso istruttori così composto: primo Modulo – corso di minimo 40 ore di cui 10 organizzate con le Scuole Regionali dello Sport del CONI, secondo Modulo – attività di tirocinio di minimo 120 ore, terzo Modulo – corso di minimo 50 ore. Alla fine del primo modulo e del terzo, chiaramente, sono previsti esami teorico/pratici.
Come ci si sente ad insegnare lo sport che si ama?
È stimolante capire quale sia il metodo giusto da utilizzare per ogni allievo. Ognuno è fatto a modo proprio e una “strategia” utilizzata con un bambino non funziona quasi mai con un altro. Vedere i progressi dei vari allievi è per me fonte di orgoglio e soddisfazione.
Che età hanno i tuoi allievi? Ci racconti una lezione-tipo?
Io tengo corsi per i giovanissimi (dai 6/7 anni), per ragazzi adolescenti e per adulti, over 18. In base all’età cambiano il tipo di corso e le attività. Per i bambini il corso è estivo, dura cinque giorni consecutivi, per tutto il giorno (dalle 9 alle 17:00), con pranzo compreso. Assomiglia alla colonia estiva ed è l’ideale per sviluppare socializzazione e fare nuove amicizie. Per loro la parte teorica è ridotta al minimo nell’ottica di lasciar spazio ad attività e ai giochi finalizzati ad acquisire manualità e dimestichezza con il mezzo. Non mancano attività volte ad affinare equilibrio e coordinamento indispensabili per la pratica della vela. Per gli adulti si dà più spazio alla teoria e alla fisica che sta dietro al funzionamento della vela. Il corso è strutturato in più giornate, in orario serale. La regola base per tutte le età? Si impara con la pratica!
Che consiglio daresti a chi vuole avvicinarsi a questa passione?
È quasi indispensabile seguire uno o più corsi tenuti da persone competenti. Imparare autonomamente è estremamente difficile e a volte controproducente. È necessario saper nuotare ed imparare anche a “scuffiare”, cioè ribaltare la barca e raddrizzarla per riportarla in condizioni sicure. Servono spirito di gruppo e voglia di mettersi in gioco: può sembrare uno sport individuale, in realtà è tutt’altro.
Twitter:
domenica 26 Giugno 2022