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Il bianco e il nero e una passione “ereditata”. Lo stile doodle che spinge i suoi disegni oltre il foglio. E il pensiero che l’arte è per tutti, animata da linee che riempiono e animano gli spazi vuoti. Per la nostra sezione cultura abbiamo intervistato il disegnatore Alessio Pellegrini : 45 anni, di professione grafico nel settore della stampa digitale e formatosi nell’ambito della grafica pubblicitaria e della fotografia presso l’Istituto d’Arte Fortunato Depero di Rovereto e soprattutto convinto che “l’arte sia qualcosa che libera l’anima, favorisce l’immaginazione e che riunisce l’uomo e il mondo”.
Come è nata la tua passione per l’arte?
La mia passione per l’arte è nata con me, ereditata in parte da mio padre che amava dipingere nel tempo libero. Fin da bambino disegnavo anche per i miei compagni di classe: ricordo i loro volti meravigliati e questo mi faceva stare bene.
I tuoi disegni sono contorni in bianco e nero con qualche raro colore, come mai questa scelta?
Il bianco e il nero sono una caratteristica del mio stile: esaltano le linee e le forme. L’occhio, ad un primo sguardo, percepisce l’intreccio armonico e la texture. C’è sempre un importante equilibrio tra i contrasti. Spesso le linee nei miei disegni danno vita a storie, simbolismi antichi e si possono cogliere riferimenti tratti da frasi o leggende. Altre volte, invece, rappresentano semplicemente linee scherzose. Adoro conferire un look grafico al segno, lavorandolo a volte anche in digitale perché amo la pulizia dell’immagine. Qualche volta sento di dover dare importanza ad un elemento chiave dell’illustrazione mettendo del colore, per catturare l’attenzione su un dettaglio, ma sempre in maniera delicata e ragionata”
I tuoi disegni sono finiti su borse e accessori. Con chi hai collaborato?
Questo stile grafico-artistico del doodle (scarabocchio) si adatta bene a vari prodotti. In passato sono state stampate una serie di magliette, ho decorato pietre, tele e oggetti in cartone. Ho collaborato quest’anno con la REDO upcycling di Trento per realizzare un linea di borse in edizione limitata che ha avuto molto successo. L’idea di produrre delle borse è nata per caso: ho portato alla REDO un pezzo di materiale stampato con il disegno che volevo riutilizzare per confezionare uno zaino per me. Ero curioso di vedere come il segno si adattasse alla forma della borsa. Poi l’entusiasmo della buona riuscita ha fatto scattare la necessità di provare a lanciare altri prodotti, così sono stati confezionati pezzi unici e originali.
Che progetti hai per il futuro?
Disegnerò tanto, anche su commissione, stimolato da ciò che mi circonda, da ciò che leggo e vedo intorno a me ogni giorno. In futuro continuerò sperimentando nuovi disegni su borse e pochettes. Mi piacciono le collaborazioni quindi sono sempre disponibile a portare avanti idee stimolanti che mi danno la possibilità di crescere artisticamente. Ultimamente mi è stato chiesto di tenere dei seminari / testimonianze con classi di studenti di scuole d’arte e questo rientra anche nei progetti futuri”
Cosa provi mentre disegni? E cosa provi a vedere i tuoi disegni indossati?
Mentre disegno esprimo idee, pensieri e faccio in modo che rimangano intrappolati e visibili sulla carta. Disegnare è per me un piacere immenso, è gratificante vedere un concetto che prende forma, una piccola idea che si concretizza. Quel momento è un insieme di sensazioni e vedendo i disegni “indossati” rivivo quelle stesse sensazioni del momento in cui l’ho disegnate. Inoltre quando disegno posso concentrarmi sulla fantasia che mi permette di stare bene e rilassarmi”
C’è un pensiero che vuoi lasciare ai lettori?
Come dice un grande artista – Keith Haring, per me grande fonte d’ispirazione – l’arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare. Continuo a stupirmi di come una semplice linea possa riempire e animare uno spazio vuoto. L’arte è qualcosa che libera l’anima, favorisce l’immaginazione, riunisce l’uomo e il mondo.
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mercoledì 6 Dicembre 2023