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No, non c’entrano i canditi e le mandorle, niente granella di zucchero o ripieno al cioccolato: il panettone in questione non è altro che il mio deretano. Per chi è possessore di MetabolismoTantoLentoChePareAssenteCard ha inizio il periodo più drammatico dell’anno. Una domenica uggiosa può essere fatale: “dai che andiamo a berci una cioccolata!”. È cosi che si apre il baratro, quello del mio stomaco. Le rinunce, le insalatine (che non si possono definire esattamente scondite), le scale al posto dell’ascensore… Tutto va in fumo.
La maledetta serotonina entra in circolo e non riesco più a rifiutare uno scacchettino di fondente alle nocciole, una briochina, una fetta di Sacher, un pezzo di pandoro, quella pralina ripiena. E poi fioccano gli inviti: aperitivo con le amiche il 24, cena della Vigilia con i suoceri, pranzo del 25 con i parenti, gli avanzi del 26. Per non parlare della cena natalizia con i colleghi e con i vecchi compagni di università! Ad un certo punto mi stupisco di conoscere tutta questa gente.
Inizio sempre con tanta buona volontà: “basta stare leggeri”. Certo, dillo alla suocera che ha passato tre giorni a cucinare, dillo alla mamma che ti crede anoressica solo perché non mangi primo e secondo o alla nonna che ha fatto una guerra. Per non parlare degli amici che mi canzonano citando una vecchia pubblicità: «vuole fare la model-la». No. Cerco solo di non diventare una bale-na?
Passato il Natale non ho nemmeno il tempo di digerire l’ultima forchettata che subito arrivano il Cenone del 31 e il pranzo dell’1. Non c’è scampo, inutile arrovellarsi; non esiste essere umano capace di resistere. Altro che “generale Inverno”, il vero nemico invincibile è la Signora Gola! Dopo anni di lotte intestine (di stomaco a dire il vero) mi sono arresa: ho deciso di nascondere la bilancia sotto l’albero e di portare in giro senza tante storie il mio panettone. Buone feste!
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sabato 23 Settembre 2023