Ancora una volta la professoressa Sonia Magnabosco ci ha stupito, nell’ambito del suo progetto didattico “Pensiero in Evoluzione” invitando uno dei più famosi divulgatori scientifici, onnipresente sui social e in televisione, l’astrofisico Luca Perri.
O, come si autodefinisce, “l’astrocoso”, che per due ore e venti, venerdì 15 marzo, ha tenuto incollato alle sedie un numerosissimo pubblico, all’Istituto Alcide de Gasperi di Borgo Valsugana, parlando di fisica quantistica. Luca Perri è il prototipo dello scienziato/ intellettuale moderno. Astrofisico dell’Osservatorio di Merate e del Planetario di Milano è anche stato membro dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e della Società Italiana di Fisica (SIF) ed attualmente membro dell’Istituto nazionale di astrofisica.
In veste di divulgatore, il suo stile socratico, che si rappresenta delineando un voluto e ricercato basso profilo, conquista un eterogeneo pubblico di ogni età e livello culturale, come quello presente all’Istituto Alcide De Gasperi. Un nutrito pubblico testimone della sua ultima esposizione, un argomento, che per i non addetti ai lavori, si colloca al confine della credibilità scientifica e appare ancora, per gran parte sconosciuto. La Meccanica quantistica per le sue incredibili leggi, teorie e applicazioni esula dai principi della fisica classica e mette a dura prova la nostra capacità di comprensione, di un mondo contro intuitivo. Le applicazioni della meccanica quantistica sono innumerevoli, basate sul concetto, molto pragmatico, di dover accettare per vero, tutto ciò che misuriamo, indipendentemente da ciò che non comprendiamo.
Richard Feynman diceva che se qualcuno dice di aver capito la meccanica quantistica, allora non l’ha capita. Einstein stesso, non ha mai accettato le teorie della meccanica quantistica in particolare il fenomeno dell’entanglement. Nella vita normale siamo abituati a toccare le cose, all’impenetrabilità dei corpi a percepire come realtà ciò che percepiscono i nostri sensi. Il nostro è un mondo che si basa sulla fisica classica, quella di Newton. Non è così nel mondo subatomico, dove gli elettroni appaiono e scompaiano, da un orbitale all’altro come per magia in contrapposizione alla teoria della relatività, con quantità o per meglio dire in pacchetti di energia predefiniti, chiamati quanti.
Luca Perri ha illustrato in maniera divertente le spiegazioni, ma soprattutto i misteri, di tali fenomeni, come quello dell’entaglement o del paradosso del gatto di Schrödinger o ancora della famosa equazione di Dirac, la cui formula (sbagliata) è diventata, nei social, l’equazione dell’amore, con un tatuaggio molto di moda.
Teorie, congetture, che in un secolo di ricerca scientifica, hanno portato ad elaborare concetti che credevamo ancorati solo al filone dei film di fantascienza.
Scopriamo che il mondo subatomico, è un universo probabilistico, non deterministico, con possibili spiegazioni, che portano a teorie del multiverso, mondi paralleli che hanno una convalida attinente nel campo matematico, ma che sono molto difficili da accettare dal punto di vista logico, come dice il noto fisico Rovelli. Quest’ultimo più propenso a convalidare gli studi di Heisenberg, che non considera tutto il mondo subatomico come onde, ma come particelle.
La sovrapposizione di stati della meccanica quantistica rappresenta, comunque, una grande opportunità futura, che vede nei computer quantistici, una realizzazione pratica e innovativa, come sono stati i transistor nell’elettronica. Le capacità di calcolo di tali computer potranno diventare migliaia di volte più potenti, basandosi non più sul bit (accesso o spento, 0- 1 ) ma sulla sovrapposizione di stati 0-1 o qualsiasi combinazione dei due.
Luca Perri conclude con il paradosso dell’incomprensione di un mondo illogico che, però, nelle sue applicazioni pratiche, funziona. La spiegazione, come diceva Bohr forse non la troveremo mai, ma intanto la scienza va avanti, tra errori e conferme provvisorie, sempre fedele al principio di falsificabilità di Popper.
Luca Perri, instancabile, per oltre due ore ci racconta anche gli ultimi anni di vita di Einstein, la sua rivalità scientifica con l’amico Bohr, la Seconda guerra mondiale e il suo epilogo con la bomba atomica, Los Alamos, Oppenheimer, John Stewart Bell il fisico dimenticato e la sua disequazione. La generazione dei fisici hippie, John Clauser, Alain Aspect, Anton Zeilinger. Insomma “tanta roba” ma lo stile è sempre molto lontano da quello accademico, spesso prolisso e ampolloso. Del resto, questa è la linea guida di Pensiero in Evoluzione, che ha già visto ospiti del calibro di Catalina Oana, Primo Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare o il “nostro” Roberto Battiston, per citarne qualcuno. Incontri tutti da rivedere, registrati in rete.
Forse non capiremo mai perché avviene il collasso della funzione d’onda, come ci dice Luca Perri, ma nuovi geni continuano ad affacciarsi sul palco del progresso scientifico e chissà, forse, un giorno, se uno dei tanti studenti, presenti nella sala del De Gasperi, potrà diventare un protagonista in questo fantastico palcoscenico.
Nel frattempo, “la vulcanica” professoressa Sonia e i suoi studenti proseguono con i loro fantastici viaggi nel mondo della scienza con il progetto Pensiero in Evoluzione una “palestra scientifica” che ci dà appuntamento per il 12 aprile prossimo, ultimo incontro in cui si parlerà, guarda caso, con Trento protagonista proprio in questi giorni, di intelligenza artificiale.
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sabato 5 Ottobre 2024