I cinema non stanno passando un bel momento. È così da un po’, ma soprattutto dopo il COVID: la pandemia ha lasciato delle cicatrici che non si sono ancora rimarginate, e difficilmente lo faranno. La concorrenza delle piattaforme di streaming e la possibilità di dotarsi di sistemi di riproduzione audio e video sempre più efficienti ha vinto l’esperienza collettiva della sala, e ogni mese leggiamo bollettini semi-catastrofici che lamentano un progressivo calo degli incassi: il mese x di quest’anno è stato peggiore del mese x dell’anno scorso che è stato peggiore del mese x dell’anno prima e via dicendo. Una discesa agli inferi. Una autopsia.
Però ci penso e mi domando: che cosa spinge una persona ad andare al cinema? Spesso e volentieri devo prendere la macchina e muovermi verso un centro commerciale, visto che i vecchi cinema di paese ormai sono tutti morti. Devo pagare un biglietto che il più delle volte costa dieci-dodici euro. Se voglio aggiungere una bottiglietta d’acqua o una confezione di popcorn, ecco che in un attimo i dieci-dodici euro diventano venti. Bene, ho fatto questo sforzo, che verrà sicuramente ripagato dall’impagabile esperienza di vedere un film sul grande schermo. Mi siedo in sala, le luci si abbassano, il film comincia. Ma comincia anche un fastidioso ronzio di sottofondo che non mi permette di concentrarmi: chi mangia come se fosse steso sul divano di casa, chi parlotta allegramente, chi sblocca il cellulare inondando la sala di luce. Anche l’esperienza collettiva che dovrebbe essere la molla che ci spinge ad andare al cinema si rivela spesso e volentieri un incubo.
Chiaro: non è sempre così. Ma capita e capita sempre più spesso. Lo scarso rispetto delle persone è sintomatico di una società al tracollo morale e sempre più egoriferita, ma non è un argomento che si può affrontare in una manciata di caratteri. Certo, chi chiacchiera in sala durante un film andrebbe richiamato e, in casi estremi, accompagnato all’uscita. Ma al di là di queste soluzioni estemporanee rimane comunque un fatto incontrovertibile: non si va più in sala volentieri, o quantomeno non come un tempo. Che cosa può spingere, quindi, le persone ad andare al cinema? Un’esperienza migliore e più economica.
Sull’aspetto economico non c’è bisogno di addentrarsi: mi pare abbastanza auto-esplicativo. Che cosa intendo con esperienza migliore? Negli ultimi anni alcuni cinema si sono ingegnati per cercare una soluzione al problema. Alcune sale propongono ormai con regolarità classici del passato che hanno grande presa sul pubblico. Oppure film freschi di distribuzione accompagnati da un dibattito post-visione. L’esperienza del direttore di Best Movie Giorgio Viaro o dei “Criticoni” insegna che questa strada è percorribile, e con successo. Il pubblico ama ancora la sala, la collettività dell’esperienza e la discussione che ne può nascere. Sono aspetti che, per quanto avanzata sia la tecnologia dell’home theater, mancheranno sempre in ogni visione casalinga.
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sabato 22 Novembre 2025