Numerosi sono i dibattiti sul ruolo del libro con l’avvento degli e-Book, sul rischio della fine di una lunga tradizione risalente a Gutenberg e, prima ancora, agli amanuensi. Varie sono le posizioni possibili da assumere al riguardo, magari trascinati dal ricordo del profumo dei volumetti d’infanzia, dal rifiuto di una possibile fine dei libri cartacei oppure dalla curiosità per le pagine luminose elettroniche che permettono di sottolineare, di cercare le parole nuove, tutto con un unico leggero supporto.
Ma se andassimo oltre il libro? Oggi il libro sembra aver raggiunto una nuova fase della propria vita con la Book Sculpture. Molti inorridiranno poiché si parla di un intervento invasivo sul libro: privato della sua tradizionale funzione, viene creato un oggetto statico dagli effetti affascinanti che coinvolgono lo sguardo del fruitore. Non si tratta di un movimento artistico e per i critici non possono essere considerati libri d’artista, benché siano opere straordinarie, che danno volume alla fantasia.
[Jodi Harvey-Brown, Kidnapped]
Jodi Harvey-Brown in Kidnapped, tagliuzzando un libro, riesce a trasformare le pagine in un mare di parole in burrasca, con un veliero che si accinge ad affrontarne le onde. Al centro dell’attenzione torna a essere la manualità dell’artista che armato di bisturi incide la carta, dando concretezza all’inimmaginabile.
Se penso al tavolo da tè del Cappellaio Matto, me lo prefiguro come Alice: A Mad Tea Party realizzato da Su Blackwell. L’artista, inserendo delle piccole fonti di luce, crea delle suggestive scene che diventano quasi dei fermo-immagine di un possibile cortometraggio cartaceo. Allo stesso modo, in Pandora opens Box, la fanciulla che apre il forziere viene avvolta dalla luce delle forze maligne che ne usciranno. Su Blackwell sfida anche la gravità facendo volare dalle pagine alcune farfalle (Hope): i fili che le spingono verso l’alto sono davvero invisibili e l’effetto magico che ne deriva è sorprendente.
[Sue Blackwell, A Mad Tea Party]
[Sue Blackwell, Hope]
[Sue Blackwell, Pandora opens Box]
[Brian Dettmer, The Household Physicians]
La particolarità di queste opere risiede nel dualismo tra fragilità ed eternità e nell’idea dell’incisione cruenta delle parole, che vengono sacrificate per creare un nuovo libro. Un altro prestigioso “intagliatore” della carta è, a mio avviso, Brian Dettmer che intarsia i volumi senza aprirli e li storce con l’ausilio di una morsa. Predilige soprattutto le enciclopedie di medicina dalle quali lascia emergere solo disegni anatomici concatenandoli uno all’altro.
[Guy Laramee, Brown’s Bible]
Mozzafiato sono anche le grandi collane unite da Guy Laramee per creare paesaggi di montagna: delle cartine volumetriche (El amor por las montañas) dove anche la copertina viene intagliata per seguire il profilo delle vette. La sua serie A Caverna vede i volumi traforati da parte a parte, come un viaggio da esploratori all’interno degli anfratti delle parole.
[Guy Laramee, El amor por las montañas nos curara. Carved Litré dictionary]
Se un po’ vi ha incuriosito questa pratica, sappiate che potete iniziare anche voi, magari con dei semplici diorami per prendere dimestichezza con gli strumenti o unicamente per sfogarvi su un libro che non ha corrisposto le vostre aspettative.
Leggi anche:
Sculture di carta
Twitter:
lunedì 9 Dicembre 2024