Basterebbe il titolo di questo articolo per comprendere la Polonia. Un Paese enorme che offre sia mare che montagna e soprattutto tanta storia. Città che nei loro vicoli racchiudono millenni di vita vissuta e tra queste vorrei parlarvi di Danzica*, in lingua locale Gdańsk: adagiata sul Mar Baltico e da sempre località snodo della vicende non solo della Polonia ma d’Europa. Dalla Lega Anseatica fino alla Seconda guerra mondiale, Danzica emana un profumo di libertà, conquistata anche con il sangue, unito a quello del mare freddo del Nord che dà vita a un brivido continuo di emozioni. Danzica, come tutta la Polonia, è costellata di resti di guerre per un’identità nazionale ottenuta solo pochi decenni fa, dopo esser stata terra di conquista e di spartizione tra Est e Ovest. Ecco, è proprio questo binomio, o forse è meglio definirlo ossimoro, che contraddistingue una nazione nota a noi italiani solo per la visita di Giovanni Paolo II e agli scorsi europei di calcio. Dicevamo di Est e Ovest. A Est nasce il Sole, ma forse la Polonia con l’Est ha rischiato il tramonto. Il passato sovietico infatti, pesa ancora visivamente con gli enormi palazzoni di Varsavia grigi ed anonimi. Danzica invece, quel pachiderma dell’Est che parlava russo l’ha visto ancora una volta come un’occasione per riconquistare la propria libertà e la voglia di riscatto, pagata a caro prezzo: ne sono prova i tanti cimiteri di guerra sparsi in città, contemporaneamente un monito ed uno stimolo rivolto alle nuove generazioni rispetto alla guerra e ai suoi orrori. Non c’è da meravigliarsi infatti se quelle stesse generazioni appaiono animate da una luce particolare che ha portato i numerosi giovani abitanti della città sul mare, che a tratti ricorda Venezia, ad investire nella propria terra specialmente nel turismo rimanendo legati comunque al proprio passato. Tutto ciò, lo si legge nella brillantezza dei loro occhi quando parlano con te. Una brillantezza che trovi dal cameriere all’interprete, dal giovane contadino allo junior manager dello stabilimento Polsky FIAT, punta dell’iceberg di un Paese che macina punti di PIL, e di felicità, in maniera mostruosa. È una luce a noi giovani italiani spesso sconosciuta. O meglio, è una luce della quale noi abbiamo solo e soltanto sentito parlare: quella del boom italiano degli anni ’60. Questo porto con me dalla Polonia, questo vorrei arrivasse a chi non l’ha visitata, e la considera raramente come meta di viaggio: la fiducia in un presente che vola, nonostante un passato che pesa ancora. Un motivo in più per visitare questo Paese e per catturare gli sguardi e cercarne il contagio.
*Danzica (pol. Gdańsk) Città della Polonia settentrionale (455.717 ab. nel 2008), capoluogo del voivodato di Pomerania (18.293 km2 con 2.215.100 ab. nel 2008) creato nella riforma del 1999 dalla fusione dei precedenti voivodati di D., Słupsk e da una parte di quello di Elblag.
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lunedì 9 Dicembre 2024