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Vi auguro solo piccole cose, ma che fanno rumore

Una lettera dedicata a tutte le persone che leggeranno quest’articolo

“La prima stesura di qualsiasi cosa è una merda”. Hemingway. È una frase che mi ripeto spesso e che oggi vi voglio trasmettere. Non lasciatevi scoraggiare o fermare dall’imperfezione iniziale di ciò che non ha ancora trovato la propria strada, i primi passi di un cammino a volte sono ingannevoli. Non lasciatevi ingannare dalla fretta o da una momentanea insoddisfazione. Siate pazienti. È un peccato accantonare in un cassetto e far prendere polvere a qualcosa che, con un po’ di pazienza, potrebbe addirittura rendere felici.

Non so come sia stato il vostro anno. Difficile, emozionante, di cambiamento, di scoperta. Il tempo passa. Impariamo che tutto è temporaneo. I momenti. I sentimenti. Le persone. I fiori. Impariamo che amare significa dare e lasciarsi ferire. Impariamo che non bisogna adattarsi, che ci si può impuntare e che si deve pretendere ogni tanto. Impariamo a vivere di quello che la gente non nota. Impariamo che la vulnerabilità è sempre una buona scelta perché è semplice essere persone fredde e non esporsi mai. Impariamo che il nostro punto debole è avere un debole per ogni cosa. Impariamo che niente arriva da solo. Amore e morte, dolore e gioia, sale e zucchero. È l’universo che cerca il suo equilibrio.

Il mio è stato un anno pieno. Ho imparato che tutto cambia, tutto si evolve, si trasforma e io con tutto questo. Ho capito anche che a volte è solo difficile accettarlo. Niente è perso. Niente è preso. Le persone e le cose vanno, tornano, spariscono, ritornano. Tu sei liber* di cambiare idea. O no. Ho imparato che la giornata si affronta una tazzina alla volta. O un calice.

Ho anche imparato che famiglia è chi dona il suo cuore per far crescere il tuo. Ho imparato che la salsa di soia va bene su tutto, che ci saranno sempre le braccia di mio fratello ad abbracciarmi e che voglio essere gentile senza aver paura di mostrarmi fragile.

Ho imparato che posso dire “magari”. Voglio ricordarmi di guardare tutte le opzioni perché magari c’è qualcosa che posso fare, magari c’è qualcosa che mi è sfuggito, magari c’è qualcosa di diverso che posso aspettarmi. Voglio imparare che la produttività non è quanto si fa in un giorno, ma quanto quello che ho fatto è bilanciato al mio bisogno stare bene.

A tutte le persone che stanno leggendo questo articolo, auguro di fiorire in modo pericoloso, disordinato e fuori tempo. Vi auguro di non stare alle regole e di rompere gli schemi. Vi auguro di smettere di usare il condizionale. Vi auguro di avere gli occhi lucidi e il respiro tremante. Vi auguro di essere persone confuse, di non capire che direzione prendere e di sbagliare. Vi auguro di smettere di chiedere scusa e permesso. Vi auguro di non vivere nel mito della perfezione, di imparare a conoscere la vostra imperfezione, a darle un nome, una forma e poi abbracciarla o prenderla a calci. Basta che non sia un’estranea.

In questo 2023, vi auguro di imparare ad abbracciare l’incertezza e a non farvi aspettative. Vi auguro di avere coraggio. Di cambiare, di accantonare le paure, di ridere quanto basta per stare bene.

Ogni volta che sarete nell’incertezza fatevi un favore: abbiate fiducia in ciò che vi fa sentire meglio.

Non vi dico che sarà facile né che tutto andrà bene. Nessuna di queste frasi.

Vi dico di darvi importanza, nella vostra vita siete voi che contate.

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venerdì 9 Giugno 2023