L’autonomia ai tempi del Covid: la parola agli esperti
Il Covid-19 ci ha posto di fronte ad una nuova sfida, quella di trovare soluzioni nuove e chiare ai grandi interrogativi posti dall’emergenza. Dal punto di vista giuridico e istituzionale, all’interno dello stravolgimento sanitario, sociale ed economico, il Coronavirus ha dato un’ulteriore spinta verso una radicale rivisitazione dei rapporti tra Stato e Regioni.
Uno degli aspetti maggiormente problematici infatti, nella gestione dell’emergenza, è quello relativo alla leale collaborazione in materia di tutela della salute. La “tutela della salute” è, secondo la nostra Costituzione, una di quelle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni. Ed è proprio questa macro–tematica che, coordinati da Simone Casalini, hanno affrontato Floriana Cerniglia, Massimiliano Fedriga, Maurizio Fugatti, Mariastella Gelmini e Jens Woelk sabato 5 giugno al Festival dell’Economia di Trento durante l’incontro “L’autonomia ai tempi del Covid”.
Il dialogo si è aperto con una domanda che è diventata il filo conduttore dell’intero confronto: Per assicurare ai cittadini un sistema sanitario più efficiente, è meglio scegliere un modello centralista o dare maggiori responsabilità ai territori regionali?
A questo interrogativo ha risposto innanzitutto Floriana Cerniglia, professoressa ordinaria di Economia Politica all’Università Cattolica Milano. “Io non sto né dalla parte dello stato né dalla parte delle regioni”, ha affermato la docente, ribadendo l’importanza di dotarsi di meccanismi di coordinamento tra centro e periferia senza la necessaria imposizione di uno dei due modelli.
“Non ci sono risposte semplici a sfide complesse”, ha invece replicato Jens Worlk, docente dell’Università di Trento, il quale ha spostato l’attenzione su tre parole chiave: integrazione, coordinamento e cooperazione. La risposta è apparsa quindi fin da subito chiara e condivisa: la soluzione e la sfida sono fare sistema. Un concetto ripreso anche da Mariastella Gelmini, attuale Ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie. “Ci vuole sinergia e gioco di squadra”, ha affermato la Ministra, la quale ha preso le distanze dall’ottica meramente centralista dei rapporti tra Stato e Regioni, per concentrarsi invece sul concetto di efficienza: “Non dobbiamo commettere l’errore che la situazione in cui ci siamo trovati ci possa lasciare in eredità un nuovo centralismo. Non dobbiamo tornare ad uno Stato che fa tutto, ma semmai ad uno Stato più efficiente”. Ad intervenire è stato poi Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni, il quale ha spostato l’attenzione sul tema delle differenziazioni regionali intese come “ricchezza” del nostro Paese. “Esigenze diverse richiedono risposte diverse” – ha affermato il Presidente – “ci sono specificità che devono trovare risposte specifiche”.
Il rapporto Stato – Regioni sembra quindi riassumersi nella necessità di un dialogo, nel rifiuto condiviso del centralismo e nell’apertura alle diversità.
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mercoledì 13 Novembre 2024