La prova del Covid: il futuro dell’arte culinaria gourmet

Immagina: le tovaglie bianche inamidate, il tintinnio dei calici, la sincronia del servizio, l’equilibrio tra eleganza e convivialità, la purezza di una luce soffusa, la fusione di innovazione e tradizione. Adesso aggiungi a questo contesto onirico mascherine per il viso, distanze di sicurezza, un pungente profumo di disinfettante, uno shock umanitario ed economico. Due fotografie contrastanti che mettono in risalto le difficoltà riscontrate da uno degli autori essenziali della nostra italianità: la cucina stellata.

In un mondo che si presenta inevitabilmente mutato sia per quanto riguarda le priorità che i desideri, quale sarà il destino riservato all’arte culinaria gourmet? Come cambierà quella speciale area gastronomica che fino a poco tempo fa poteva essere definita come “simulacro del buon gusto”?

La pandemia globale mette a dura prova la cucina italiana. I clienti riesumano antichi ricettari segreti di famiglia, i ristoranti ripiegano sull’esperienza delivery nel tentativo di rilanciare varianti altrettanto soddisfacenti. La cucina diventa sempre più “mamma” e sempre meno “lusso”, dove i clienti si dimostrano maggiormente attaccati alla tradizione e alle mura domestiche piuttosto che alla stravaganza dello sfarzo.

Il fatto è certo: il panorama della cucina raffinata, comunque riprenda, sarà definitivamente cambiato. Alcune ipotesi fanno riferimento ad una prospettiva di cucina radicata in un ambito sempre più locale, alla riscoperta di un ambiente a noi più prossimo e ad una probabile riduzione del grado di elaborazione delle pietanze stesse. Altre visioni – più pessimistiche – immaginano invece un inevitabile declino della cucina stellata a causa di una crescente riluttanza allo spostamento: chi sarà ancora disposto a partecipare a una lotteria per un posto vacante e a volare dall’altra parte del mondo per mangiare una (raffinatissima) bistecca di carne Wagyu rivestita in oro edibile di 24 carati?

Tuttavia, al di là di fantasticherie e prospettive future, ci sarà sempre spazio per coloro che il cibo sanno e possono produrlo – al meglio soprattutto. La rinascita della cucina stellata è destinata a verificarsi, presto o tardi che sia, nell’esatto istante in cui il privilegio dell’eccellenza tornerà a trionfare. Quando virologi, esperti, terapeuti e politici lasceranno la scena, i riflettori torneranno a brillare su quelle stelle che fino ad ora avevano invaso ogni angolo di pubblica notorietà: gli chef stellati.

E così torneremo a riguardare con la nostalgia caratteristica delle diapositive del passato anche quella Polaroid che inizialmente eravamo stati costretti a vestire con abiti nuovi: sedersi ad una tavola preziosa e immacolata, accompagnati dal rumore rassicurante del passo esperto di un sommelier e illuminati dalla luce fioca e accogliente di una candela.
In un mondo attualmente chiuso, il panorama culinario gourmet si prospetta propenso e deciso a riacquisire il diritto di cui è stato brutalmente privato: il posto d’onore.

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sabato 27 Luglio 2024