Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Crescere, viaggiando

Ognuno di noi nella vita, prima o poi, compie un’esperienza di viaggio. Si viaggia per lavoro, per divertimento o per cercare un po’ di relax, per seguire i propri sogni o le proprie passioni o, ancora, per semplice curiosità nei confronti del mondo. Oppure, purtroppo, si viaggia perché si è costretti a scappare dalle difficoltà dal proprio paese.

Quando si viaggia, tutto contribuisce alla crescita di chi parte. Non importa dove si vada, con chi e per quanto tempo. Ogni singola partenza significa un cambiamento nel viaggiatore. A partire dall’ansia dei preparativi, che coglie più o meno tutti nei giorni precedenti all’inizio dell’avventura. Cosa portarsi, cosa può servire e cosa, invece, potrebbe solo distrarre dalle mille opportunità che ci aspettano fuori dalla porta di casa?

In questa prima fase del viaggio si deve imparare la previdenza, ma anche l’essenzialità. Ci si sofferma su quella routine che verrà spezzata, ma anche sulle novità che ci aspettano.

travel-1209355_1920

Quando i bagagli sono pronti, si può partire. Non importa quale mezzo di trasporto si userà, perché qualunque esso sia il viaggiatore dovrà affidarsi a qualcuno nel tragitto o, in alcuni casi, avrà lui stesso la responsabilità del cammino di altri. Insomma, si condivide con qualcun altro il viaggio, ci si scambiano le aspettative e le emozioni su ciò che si andrà a vivere. Inoltre si impara a trovare un buon equilibrio tra fiducia e responsabilità.

L’arrivo è il momento in cui ci si gode il risultato delle fatiche vissute. C’è una fase di adattamento, si scopre che non si è soli nel mondo, che esistono altri modi di pensare (non solo di parlare), e che se si cambia prospettiva anche le cose “normali” assumono valori diversi.

hiker-1607078_1920

Non bisogna però cadere nel tranello delle pubblicità dei grandi hotel di lusso, dove tutto sembra perfetto, dimenticandoci di due punti fondamentali.

Il primo è che non esiste la perfezione e difficilmente (anche se siamo in vacanza) sarà tutto perfetto. Potrebbe non piacerci un tipo di cibo, potrebbero rubarci il portafoglio o potrebbe andare male l’affare per il quale ci siamo spostati (se viaggiamo per lavoro). Perciò, prendiamo tutto ciò che di bello ci circonda, mantenendo comunque i piedi per terra.

In secondo luogo, sicuramente qualche aspetto del luogo dove siamo arrivati potrà essere stato “esportato” anche a casa nostra, ma altri sono specifici della cultura, del popolo o del contesto nei quali ci immergiamo. Non è detto che ogni cosa vada bene per tutti e ovunque.

Infine, il momento del ritorno ci insegna a lasciar andare le cose e le persone, racchiudendole però nel cuore. Come si mostra ai bambini, se si vuole tenere la sabbia in mano non si deve stringere il pugno, perché scivolerebbe via in pochi secondi, mentre se la si tiene sul palmo della mano ben aperto, allora non la si perde.

Quando si viaggia si hanno poche certezze, ma una cosa è certamente vera: per qualsiasi motivo si sia intrapreso il viaggio, quando si torna a casa, si è sempre un po’ diversi da come si era prima di fare le valigie.

Scrittori di classe, Viaggi
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

martedì 3 Ottobre 2023