Tridentum Fighting: Muay Thai e Kick Boxing, una palestra per il corpo e la mente

Non appena entrati nella loro sede, in località Saletti a Vigolo Vattaro, ci accorgiamo subito dell’estrema passione e disponibilità che caratterizza Luigi Gaspari e Roberto Tomasi, titolari della palestra “Tridentum Fighting” in cui propongono corsi di Muay Thai e Kick Boxing aperti a tutti: uomini, donne e ragazzi. Nata nel 2017, la loro attività ha visto nel corso degli anni un notevole sviluppo, con iscritti sempre più numerosi e il definitivo consacramento con l’inaugurazione della nuova palestra lo scorso anno. Li abbiamo incontrati per farci raccontare la loro grande passione e qualcosa in più rispetto alla loro attività.

Siamo nel mondo delle arti marziali da sempre” ci spiega Luigi che, dopo essersi affacciato a questo mondo praticando il Judo, si è dedicato principalmente al Muay Thai: “Me ne sono innamorato fin da subito – ci dice – e ho partecipato a tantissimi stage internazionali comprendendo che è lo stile che mi sta meglio addosso. Fu nello stesso periodo del mio primo viaggio formativo in Thailandia che rincontrai Roberto: ci conoscevamo già da molto tempo e, al netto di percorsi marziali diversi, siamo rimasti sempre in contatto”. È Roberto a spiegarci come i due insegnanti trentini siano in qualche modo complementari, entrambi con una formazione analoga ma con indoli diverse: “Il mio percorso è simile a quello di Luigi però, essendo io più indirizzato all’agonismo, mi sono affacciato alla Kick Boxing”.

Nei due istruttori percepiamo una profonda conoscenza della storia delle discipline e, neppure il tempo di pensarlo, accogliamo un excursus storico: “Noi seguiamo il percorso tipico della cultura thailandese, dove lo sport nazionale è il Thaibox: nato come arte di combattimento, è diventato nel corso del tempo la disciplina sportiva che è approdata poi anche in occidente. È uno sport che miscela l’atto sportivo e la sfera della difesa personale”.

Quelli che Tridentum Fighting vuole proporre agli iscritti – divisi in due sezioni, adulti e ragazzi dai 12 ai 16 anni – sono percorsi che mirano a coinvolgere le persone in modo personalizzato, in modo da poter seguire ogni individuo sulla base delle sue caratteristiche, sia fisiche che di indole, puntualizzano Roberto e Luigi: “Essendo sempre operativi in due abbiamo la possibilità di assecondare le esigenze di tutti, adeguando l’attività svolta alle attitudini del singolo”.

Quando, volontariamente provocatori, gli chiediamo se la loro attività sia in qualche modo connessa al concetto di violenza, ci rispondono così: “Non sono assolutamente attività violente ed in nessun caso sono pericolose. Il termine ‘violenza’ è sbagliato: questi sport, che sono regolamentati alla perfezione, aiutano in un certo senso a prevenire l’utilizzo della violenza, dal momento che indirizzano il soggetto ad una maggior consapevolezza delle proprie azioni e ad aver maggior padronanza del proprio corpo”. Aperta questa parentesi, c’è spazio per un pensiero rivolto soprattutto ai giovani interessati ad avvicinarsi a queste discipline: “Sono estremamente formative ed il rispetto nei confronti del prossimo è la pietra su cui poggia tutto: quando si ha di fronte un compagno o un avversario, è massima la consapevolezza dell’impegno e degli sforzi reciproci ed è naturale rispettarli”.

Per leggere la seconda parte dell’articolo clicca qui.

Sport
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

domenica 8 Dicembre 2024