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Pillole (fuori stagione) di “calcio d’agosto”

Torna il calcio. Si ma come torna? L’antipasto italiano della ripresa dello “sport più bello del mondo” post Covid19 ce lo hanno offerto le battute finali della Coppa Italia che, nel giro di pochi giorni, ha “bruciato” semifinali di ritorno e finale e consegnato il titolo al Napoli di Rino Gattuso. A leccarsi le ferite, dopo un final act da sbadigli – animato solo da qualche fiammata estemporanea – è stata la Juve di Maurizio Sarri, spettro in campo di se stessa per 90 minuti. Ritmi blandi e svarioni tecnici da calcio d’agosto, conditi magistralmente da sostituzioni numerose e mal gestite, consegnano ai tabellini uno scialbo 0-0. L’ago della bilancia vira verso i partenopei solo dopo la lotteria dei rigori (di cui ricorderemo soprattutto l’eco delle voci dei protagonisti nel deserto dell’Olimpico).

Dire che il virus pesa è un’ovvietà monumentale, così come affermare che “uno stadio vuoto è la negazione del calcio” (a nostro avviso il pubblico virtuale modalità Playstation lo è ancor di più). Ma si deve riprendere, e quindi si deve giocare. Giusto così. 

Metabolizzata la Coppa – e il suo espositore di medaglie self service – è subito tempo di campionato, questo weekend ai nastri di ri-partenza. Gare ravvicinate, orari da fantascienza e stadi deserti: questo lo spettacolo a cui dovremo assistere. Lo faremo nella consapevolezza che già l’aver ripreso a giocare è un traguardo, ripensando a quello che abbiamo vissuto.

Citando un grande maestro, non facciamoci prendere da “giorni di cattivi pensieri” e facciamo un esercizio: stacchiamo dal muro il calendario e cerchiamo di goderci le pillole di questo calcio d’agosto in versione anticipata (o posticipata) e torniamo ad assaporare il rettangolo di gioco con gli stessi ritmi con cui stiamo recuperando la nostra quotidianità. Tanto male non ci farà.

 

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mercoledì 24 Aprile 2024