Passaggio a vuoto del Trento che consegna la vittoria alla Pro Vercelli, al ‘Silvio Piola’ finisce 2-0
Credits Carmelo Ossanna – A.C. Trento 1921
Sotto una leggera pioggerellina, nel giorno dell’immacolata concezione, si è disputata la partita tra Pro Vercelli e Trento allo ‘Stadio Silvio Piola’, con il pomeriggio festivo che d’un tratto si è trasformato in una trasferta amara ed indigesta per gli aquilotti, i quali hanno collezionato la terza sconfitta consecutiva dopo Albinoleffe e Giana Erminio. Una prestazione da parte degli uomini di mister Bruno Tedino che va analizzata e suddivisa in due tronconi ben definiti: un primo riguardante la frazione iniziale giocata con particolare attenzione tattica e quell’aggressività tanto richiesta dall’allenatore veneto, mentre una seconda cominciata come peggio non si poteva. Due reti subite nei primi sette minuti della ripresa sono bastati ai piemontesi per piegare la voglia dei trentini di fare risultato in terra vercellese, due disattenzioni collettive su altrettanti calci piazzati che hanno minato le certezze e le speranze di Trainotti e compagni, tanto da compromettere l’intero match.
Ma andiamo per gradi! Il Trento si presenta a Vercelli con una formazione pressochè identica a quella vista a Gorgonzola contro la Giana Erminio, con le uniche eccezioni di Russo tra i pali, tornato a difendere la porta trentina dopo l’attacco febbrile che lo ha tenuto ai box contro i lombardi, e Attys che, dopo la panchina iniziale di cinque giorni prima, ha trovato posto nel tridente offensivo assieme a Petrovic e Anastasia. Per il resto, tutto confermato con la difesa a quattro guidata da Ferri e Trainotti con Frosinini e Obaretin sulle fasce, mentre a centrocampo proposto nuovamente Brevi con Sangalli e Di Cosmo. Sull’altro versante, quello bianconero, modulo speculare con le insidie rappresentate dal tridente d’attacco composto da Mustacchio e Maggio sugli esterni, protagonisti di 13 gol in due, e Comi punta centrale al posto di Nepi. Una prima frazione molto intensa e combattuta, ma che ha ben poco da segnalare dal punto di vista delle occasioni: sul tabellino finiscono Brevi e Attys per delle entrate poco ortodosse, mentre sotto il profilo delle conclusioni c’è da registrare solamente quella dello stesso franco-haitiano che spreca malamente una palla rubata sulla trequarti offensiva. Sembrano due squadre incapaci di farsi del male a vicenda, ma è proprio quando meno ce lo si aspetta, vale a dire nei minuti iniziali della ripresa, che il Trento cala drammaticamente il ritmo e si fa infilzare per due volte dalla Pro Vercelli. I gol di Rodio prima e Maggio poi sopraggiungono dagli sviluppi di due calci piazzati che colgono di sorpresa l’intera difesa aquilotta. Una doccia fredda che paralizza i trentini, apparsi incapaci di reagire e rendersi pericolosi dalle parti di Sassi: nel complesso, il portiere bianconero riesce a concludere il match senza grossi patemi d’animo e con il numero delle parate effettive che sale ad uno solamente verso fine partita quando è costretto a raccogliere in presa bassa il tiro del solito Attys.
In conclusione, i problemi legati all’atteggiamento di questo Trento inizia ad essere preoccupante, con delle amnesie e dei blackout che sembrano tornare troppo di frequente a minare le certezze consolidate in alcuni tratti dei vari match. Contro la Pro Vercelli, contrariamente a quanto avvenuto nelle occasioni precedenti, il buon avvio di partita ha lasciato spazio ad un inizio ripresa da incubo. In conferenza stampa, mister Bruno Tedino si è detto molto arrabbiato per aver lasciato altri punti preziosi per strada e che, lato suo, sia inspiegabile il comportamento dei suoi al rientro in campo dopo l’intervallo. E forse è proprio questa la cosa che preoccupa di più.
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mercoledì 9 Ottobre 2024