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La Xavineta: la rivincita blaugrana

Il Barcellona ha vissuto gli ultimi anni con tanti momenti di “bassi” e pochissimi di “alti”, ma il turning point nella stagione calcistica – e chissà se lo sarà anche per il lungo termine – potrebbe essere arrivato con il secco 4-0 rifilato ai Galácticos: doppietta di un Aubameyang in splendida forma, poi Ferran Torres e Araujo. La vittoria è arrivata più che meritatamente ai danni di un Real Madrid sicuramente non al top in campo.

Il leitmotiv che sta impazzando è che “la Xavineta ha colpito ancora”. La parola Xavineta viene proprio dal nome di Xavi, leggenda e attualmente allenatore del club di Barcellona, e significa essere tutti “sul carro con lui”, insomma insieme, sulla stessa barca. Il termine venne coniato inizialmente dai tifosi argentini per il Commissario Tecnico Scaloni (da qui “la Scaloneta”), dopo il successo in Coppa America.

Quello che era semplicemente un “meme”, dopo i difficili inizi di stagione, sembrerebbe cadere a pennello su Xavi e per la situazione del Barça. Nonostante l’addio di Messi e di Griezmann durante l’ultimo mercato estivo la situazione non ispirava fiducia, né per le condizioni del gruppo squadra né tantomeno per la situazione economica: con un picco di debiti storico e l’imperativo “risparmiare” come must, il rischio era di finire con solo parametri zero e giocatori della Masia – la primavera.

Ma è risaputo che molti club attirerebbero calciatori senza dover sborsare milioni. Proprio in quest’ottica l’arrivo del centrocampista Franck Kessié dal Milan e l’ipotesi di quello del difensore centrale Andreas Christensen dal Chelsea, entrambi a costo zero, con il solo stipendio da pagare: l’appeal, nonostante i tempi bui, è sempre altissimo.

L’arrivo di Xavi è stato, a prescindere dal contesto, travolgente. In cinque mesi il tecnico – ex centrocampista in una delle ere calcistiche più floride in Catalogna – è riuscito a ridefinire le priorità del club e a rafforzare la mentalità che contraddistingueva la squadra, con un gioco che richiama in tutto e per tutto quello del suo ex allenatore, Pep Guardiola.

A Xavi va soprattutto il merito di essere riuscito a motivare i propri giocatori, recuperando casi, apparentemente, persi. L’esempio più significativo? Ousmane Dembélé. Contro il Real il ragazzo francese sembrava quello acquistato per 145 milioni, non quello che a Gennaio sembrava essere prossimo alla cessione ed era ormai relegato ai margini dello spogliatoio.

Per quanto riguarda l’obbiettivo Liga, i punti di distanza sono molti, 12 con una partita in meno rispetto al Real, ma nel calcio non si può mai dire mai. Il campionato è relativamente lungo: una condizione smagliante come quella dimostrata nelle ultime uscite può rimettere in corsa un club storicamente abituato alla vittoria.

Il Barça è inoltre, per i bookmakers, tra i favoriti per la corsa all’Europa League, specie dopo la sonora eliminazione rifilata al Napoli.

Non è dato sapere al momento dove arriverà la Xavineta, ma se la mentalità imposta da Xavi Hernández si confermerà nelle prossime partite potremo avere di nuovo la possibilità di divertirci guardando il Barça, dopo tanto, troppo, tempo.

Sport
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giovedì 7 Dicembre 2023