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In Qatar? Non si va

È successo di nuovo. Non può essere vero. È un incubo. Ancora una volta la nazionale di calcio italiana riesce nell’impresa di non qualificarsi ad un mondiale. Ci risiamo. Perdiamo il primo dei due spareggi che, visto il clamoroso secondo posto ottenuto nel girone di qualificazione, ci elimina definitivamente da Qatar 2022.

Il macedone Trajkovski segna all’ultimo minuto con un tiro da fuori area il gol che ci condanna. Una partita clamorosa, dominata in tutto e per tutto dall’Italia. Non basta una partita meravigliosa di Verratti a salvarci. Come dice il giornalista Paolo Condò: “Purtroppo per noi l’unica cosa che Verratti non sa fare sono i gol”. Non ci sono giustificazioni, non ci sono scuse, abbiamo toccato il momento più basso della storia del calcio italiano. È necessario un cambiamento, una svolta. Ma come? Giornalisti e opinionisti dicono che bisogna ripartire dalle scuole calcio. Servono strutture più adeguate, allenatori più preparati e soprattutto far esordire e far giocare i giovani in Serie A. Vero. Senza alcun dubbio andrebbero maggiormente valorizzati i nostri giovani italiani. Bisognerebbe lasciar andare la “vecchia guardia” che il suo lo ha fatto, per concentrarsi sui calciatori del futuro.

Al netto di tutto ciò, penso che stavolta sia successo qualcosa di irripetibile, ma in negativo. L’11 luglio 2021 abbiamo trionfato a Wembley: abbiamo fatto la storia. Abbiamo vinto l’europeo contro ogni pronostico dopo anni di fallimenti e delusioni. Nessuno si sarebbe mai aspettato che otto mesi dopo saremmo stati buttati fuori dal mondiale per via della Macedonia del Nord.

Bisogna riflettere, bisogna cercare di rialzarsi il più in fretta possibile con la consapevolezza che il prossimo mondiale sarà nel 2026. Vale a dire dodici anni dopo la nostra ultima apparizione. Citando Fabrizio de Andrè? “È una storia sbagliata, è una storia da dimenticare”.

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giovedì 25 Aprile 2024