Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Il miracolo di San Filippo Ganna

4 Agosto 2021, Olimpiadi di Tokyo. Chiunque ami il ciclismo ha questo evento ancora impresso nella mente e, con ogni probabilità, lo conserverà come un tatuaggio indelebile. Ogni volta che qualcuno pronuncerà i nomi di Simone Consonni, Francesco Lamon, Jonathan Milan e Filippo Ganna, sarà impossibile non trovarsi davanti agli occhi quel quartetto fenomenale, impossibile non sentire ancora i brividi riaffiorare sulle braccia. Ma facciamo un passo indietro.

Olimpiadi di Tokyo, dicevamo: ciclismo su pista, inseguimento a squadre uomini, finale. I pronostici parlano chiaro: l’Italia non è la favorita. L’oro è dato per certo alla Danimarca, da anni dominatrice della disciplina. Oltretutto, sono alcuni giorni che i media si accaniscono contro il nostro cronoman Filippo Ganna, reo di essere arrivato quinto alla cronometro olimpica: “Ganna fuori dal podio”, “Ganna delude”. Fortunatamente, Super Pippo ha “deluso” solo chi di ciclismo non s’intende granché: sarebbe bastato conoscere le caratteristiche del percorso per capire che quel tracciato non avrebbe mai potuto vibrare tra le corde del campione piemontese. Non è ancora detta l’ultima parola, però: manca l’inseguimento su pista e quello sì che è un terreno dove Pippo può fare scintille.

Sono quattro i chilometri da affrontare. Per i primi due, il lavoro sporco spetta a Consonni, Lamon e Milan: straordinari. Riescono persino a portare la squadra in vantaggio per alcuni giri. A metà gara invece si porta davanti Top Ganna e onora il proprio soprannome, spingendo sui pedali e consolidando il vantaggio. Tuttavia, deve pur sempre conservare le energie per il finale, così si sposta e si porta di nuovo in coda al gruppo. I danesi ne approfittano, aumentano l’andatura e tornano a dominare la gara. Manca solo un chilometro e purtroppo l’Italia è dietro di 1,033 secondi (parecchio tempo, considerando che la vittoria si gioca sui centesimi di secondo).

Ormai è andata. Non li recuperiamo più. I pronostici avevano ragione e i sogni si sono infranti. «Serve una piccola, grande impresa. Serve un mezzo miracolo», commenta Luca Gregorio in cronaca. Ha ragione. E si sa: solo i santi possono compiere miracoli.

Un attimo.

«Ricordiamoci che come ultima pedina abbiamo San Filippo Ganna», aveva detto poco prima Gregorio. Quindi il santo ce lo abbiamo. Quindi l’impresa è ancora possibile. Quindi è arrivata la stramaledetta ora di spedire Filippo Ganna in testa al treno.

Eccolo. Gli ultimi 750 metri sono suoi.

«Ci può garantire persino un recupero di 4 decimi negli ultimi due giri», si diceva. Ma Top Ganna ne recupera 9. Nove. Una cosa mai vista prima. E infatti è record del mondo e oro olimpico. Pippo ha letteralmente trascinato l’Italia bruciando gli ultimi 125 metri a 73,62 km/h. Più di settanta chilometri orari in bicicletta (e non in discesa). È proprio il caso di dirlo: San Filippo Ganna ha fatto il miracolo. Un plauso non può che andare anche ai compagni, naturalmente, perché stare dietro alla locomotiva di Verbania è uno sforzo altrettanto incredibile.

Un immenso grazie a questi quattro campioni per l’adrenalina e per le lacrime di gioia che ancora ci scendono ripensando alla loro piccola, grande impresa. Al loro mezzo miracolo.

Sport
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

lunedì 4 Dicembre 2023