Occupazione in Sardegna, c’è un segno “+” ma non è un dato rassicurante
Si avvicina la stagione estiva e in Sardegna c’è fame. Ma fame di cosa? Di camerieri e lavapiatti. Per quanto nobili possano essere queste occupazioni, questo non è un dato rassicurante. Non è strano dire che in estate la popolazione dell’isola triplichi, purtroppo non di residenti fissi, ma di turisti e lavoratori stagionali. Non vogliamo demonizzare questa classe di lavoratori o il turismo ma il problema è evidente. Soddisfare una popolazione triplicata d’estate, con i numerosi servizi che si vorrebbero offrire, è difficile se manca il personale, per questo motivo fa sorridere il titolo letto su alcuni quotidiani che dice “+9,6% occupazione in Sardegna. 2mila posti in più. Gli addetti alla ristorazione sono i più richiesti”.
Altra faccia della medaglia è il fatto che l’incremento dei posti di lavoro di cui si parla è stagionale non fisso, quindi, precario e non potrà mai essere a tempo indeterminato perché nella stagione invernale non c’è il tanto di tenere tutti questi operatori. Anche lo spopolamento in Sardegna rappresenta un’emergenza, fenomeno che riguarda più l’entroterra che le coste, le ragioni possono essere: mancanza di opportunità, di stimoli, motivi di studio.
La situazione purtroppo è sempre più critica, i giovani sono costretti ad andarsene dall’isola per cercar fortuna “in continente” o addirittura all’estero, dato che il mercato sardo evidentemente non offre posti di lavoro congrui a ciò che i sardi cercano o perlomeno che possano accontentare tutti. Questa situazione va avanti da anni e, stando ai dati non migliorerà.
Analizziamo il contesto e le concause che hanno portato a ciò: spopolamento, mancanza di giovani, mancanza di lavoro stabile, stagionalità della maggior parte dei lavori, precariato, ecco la ricetta perfetta per una regione in declino. Invertire questa tendenza è una sfida che, come al solito, ci hanno lasciato i nostri genitori e nonni, un onere pesante da sopportare ma di cui dobbiamo farci carico per garantire un futuro alla regione.
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venerdì 11 Luglio 2025