“Il lago” – Davide Prudentino

“Il lago” – Davide Prudentino

C’erano delle acque immense, in una conca in mezzo alle montagne: molti le chiamavano il lago. Nessuno, credevo, abitava sulle rive di quel lago ma molti ci passavano ed osservavano la sua maestosità come io ero solito fare. I suoi domini si estendevano per chilometri e le sue acque bagnavano il nord ed il sud di due mondi. C’era solo un castello che guardava prepotente la sua bellezza. Ed il Signore di quel maniero schifava, geloso, l’immensità di quel mare d’acqua dolce. Padrone di un mondo così ampio che quel Re non poteva immaginare pallidamente la grandezza del suo dominio. Cosi che, giorno dopo giorno, la natura stessa elogiava le acque padroni ed Israfel cantava le sue lodi nel cielo. Tutti parlavano di quel superbo essere che osava porre i suoi occhi sul potere del lago. Ma arrivò la Notte, l’unica signora che quelle acque tolleravano, a portare riposo. Così il Re carico delle sue brame, come animale che dopo il pasto ha più fame che prima, prese la barca e cominciò a navigare sul nero che la Dolce Signora aveva donato. Ben presto però un turbine si sollevò dal lago e per quel signore che si voleva impossessare del Paradiso fu l’Inferno. Poi il Silenzio. Io non sono più passato da quel lago, che di colpo era sparito come il giardino dove fu creato Adamo.

Rubriche
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

giovedì 19 Settembre 2024