“Atlantide” – Davide Prudentino
“Atlantide” – Davide Prudentino
Solo in quella città ho visto il sole.
Prima vedevo solo luce.
Ma lassù tra le nuvole, su quella panchina c’era il caldo, arancione e rotondo astro che emanava i suoi amorevoli raggi su questa città.
Salivo ogni notte. Quando i miei occhi si chiudevano, quelli della mia anima si spalancavano e in quel luogo tra le nuvole vi ero solo io.
C’era un sapore uguale a quello dell’amore in quella solitudine.
Una primordiale estasi che ogni notte provavo in quella città nel cielo, perfettamente cullata dal sole arancione e libero, come sempre.
Un sapere antico aveva costruito quella città, forse me stesso in un altro momento passato lungo l’eternità del tempo.
Su quella panchina sentivo:
le mie vene vuote e il lago del mio cuore prosciugato, ero già in estasi solo per essere esattamente lì.
Poi allungando il mio sguardo verso la piazza che si estendeva di fronte a me vidi il busto di una statua mastodontica che stava infilata nella città con i piedi sospesi nel cielo e quella statua recava una scritta
“Questa è la città che non esiste; sospesa a volte, nel mare.
Ma mai sulla terra dove il sole la corrompe.
Io sono te stesso e mille altri ed ora guarda alla tua potenza, sia essa in cielo o in mare, che si estende infinita nello spazio del tempo mentre mutano i sogni degli uomini inchiodati nella terra dalla loro ignoranza.”
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sabato 21 Settembre 2024