Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Un mondo in armonia

Un mondo in armonia

Un mondo in armonia (a cura di M. Jevolella, ed. Mondadori) è il frutto dell’incontro tra il Dalai Lama e sette personalità impegnate nella cura della sofferenza a ogni livello. Malgrado l’Uomo stia «facendo alla terra quello che ha fatto all’umanità nel passato», Tenzin Gyatso nutre una grande speranza: «se lavoriamo per trenta o quarant’anni le cose cambieranno». Una «speranza autentica» nasce dall’evidente «risveglio dello spirito umano» che vuole maggiori libertà. Un auspicio che pone le basi nello sviluppo positivo delle comunicazioni che portano a una maggior consapevolezza sugli effetti delle nostre azioni a lungo termine: su quelli distruttivi della rabbia e su quelli benefichi di una gentile compassione. Ci parla da uomo alla pari e, a differenza di quanto si possa pensare, ci dice che «un credo religioso è di grande aiuto; ma se non l’avete, potete sopravvivere lo stesso felicemente.»
È necessario fare una premessa sull’approccio buddhista che ruota attorno al concetto di ‘illusione’ – consiste «nell’assenza di un’esistenza indipendente», ogni fenomeno dipende dagli altri, la nostra stessa sopravvivenza dipende da quella degli altri, così come quella del mondo dipende dalla nostra, e viceversa.
La risposta dunque sta in una «responsabilità universale» che in ambienti democratici dovrebbe essere incoraggiata con la divulgazione dei poteri della compassione. Ma come sentire questa responsabilità fino a non poter fare a meno di comportarsi in seno ad essa? Se il degrado ambientale deriva dall’ignoranza umana, come sostiene il monaco buddista tibetano, tutto ciò che serve è un equilibrio interiore per domare la rabbia – fonte di tanta ignoranza –. Come ottenere questo stato di pace interiore? Attraverso una gentile compassione – «il desiderio di alleviare le sofferenze altrui» –. Il solo volerlo però non basta. È necessaria una «speranza autentica» seguita da «un’azione efficace» sulla base di una «motivazione sincera» – consapevole che si agisce per la propria felicità –. Per farlo «non serve nessun templio, perché l’unico templio possibile è il nostro cuore». Abbiamo le potenzialità di cambiare ciò che non ci piace. Abbiamo una mente e un cuore che se uniti possono fare della compassione un’autentica cooperazione.

Il consiglio, concludendo, è quello di restare nel nostro egoismo naturale. Da «sciocchi egoisti» che siamo dobbiamo diventare «saggi egoisti» perché «se cercate di dominare le vostre motivazioni egoistiche e di sviluppare più gentilezza, più compassione per gli altri, alla fine ne avrete maggior beneficio che in qualsiasi altro modo. Dunque, talvolta dico che un saggio egoista dovrebbe praticare in questo modo. Uno sciocco egoista pensa sempre a se stesso e ottiene risultati pessimi. Ma un saggio egoista pensa agli altri, aiuta gli altri come può e realizza la pace che nasce dal riconoscere e di conseguenza agire secondo la responsabilità universale.»

 

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

  • Il #Moltiplicazionifestival 2022 ha avuto tra i suoi protagonisti i green content creator Alice P ...
  • Nel corso del #Moltiplicazionifestival è stato proiettato il documentario “PrimAscesa – la m ...
  • Tra gli eventi di apertura del Moltiplicazioni 2022, si è tenuto un dialogo d’ispirazione ince ...
  • Vi raccontiamo in quest'approfondimento l'incontro "Siamo Ovunque. Dialoghi ed esplorazioni sul m ...
  • La nostra redazione, lo scorso fine settimana, ha seguito il #moltiplicazionifestival di Rovereto ...
  • Puntuale come ogni anno, prima della fine dell’estate, anche nel 2022 è tornato Poplar Festiva ...

mercoledì 7 Giugno 2023