L’uomo che costruiva barchette di carta

Mi piace osservare la gente, con le sue manie e le sue peculiarità. Spesso da un dettaglio apparentemente insignificante ricavo delle storie inventate come questa:

L’uomo che costruiva barchette di carta
Raccoglieva fogli di carta di ogni forma e dimensione.
Si sedeva a gambe incrociate odorando il profumo fresco dell’estate che scalpitava per impossessarsi di quelle giornate limpidissime. Osservava il passare frenetico della gente davanti a lui. Immobile, quasi divertito dall’ incomprensibile fretta che sembrava attraversarli. Le sue dita erano lunghe e ferme, le muoveva lentamente nel piegare la carta, che sotto il suo sapiente tocco si modellava. Costruiva una moltitudine di barchette: bianche, piccole, storte…
Gli sembrava di ritornare bambino, quando si divertiva a solcare le pozzanghere davanti a casa con quelle fragili imbarcazioni. S’immaginava condottiero in avventure rocambolesche, il terrore dei mari che dominava dall’alto.
Era quella sensazione che ricercava ogni volta che si apprestava a costruire con la carta una barca: il vento nei capelli, l’aria salmastra ad accarezzargli il viso, i polmoni pieni di iodio e di libertà. Un uomo padrone del suo tempo e del mare.
Era solo ormai da anni, si era allontanato da tutte le sensazioni che potessero superare il ruvido della sua corazza. Aveva sofferto troppo e aveva giurato, urlandolo al cielo, che mai più avrebbe concesso a niente e nessuno di diventare importante.
Eppure, ogni volta che costruiva, passando le dita sui bordi di carta per appiattirli, raccontava una storia bellissima, che poi donava al mondo.
Lasciando che occhi come i suoi potessero leggerla, nell’avanzare di una magia immutata nel tempo.

Foto l'uomo che costruiva barchette di carta

Cultura
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lunedì 11 Novembre 2024