L’interpretazione dei sogni: Freud riletto da Stefano Massini

Foto © Filippo Manzini

Sulle note del violino di Rachele Innocenti e sullo sfondo di un grande occhio pronto ad indagare la psiche umana si apre il nuovo spettacolo di Stefano Massini, L’interpretazione dei sogni, primo appuntamento del nuovo anno della stagione di prosa 2023-2024 del Centro Culturale Santa Chiara di Trento.

Primo italiano a vincere un Tony Award – l’Oscar del teatro americano -, oltre ai Drama League Award e Outer Critics Circle Award 2022, l’autore fiorentino è ormai un habitué del Teatro Stabile di Bolzano, con il quale aveva già collaborato in Eichmann. Dove inizia la notte, visto sul palco trentino a marzo 2022. Oltre al TSB quest’ultimo lavoro vanta la coproduzione di Fondazione Teatro della Toscana e di Teatro di Roma e la collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e con il Teatro d’Europa.

Liberamente ispirato all’omonima opera di Sigmund Freud, Massini rielabora momenti fondamentali della vita del padre della psicanalisi che lo hanno portato all’elaborazione delle sue teorie, a partire dalla giovane governante scappata, abbandonando il servizio, perché doveva “proteggersi dal Sig. Freddo” – il ladro che le sarebbe entrato dall’occhio per rubarle i segreti – all’ultimo caso clinico analizzato dal terapeuta nei propri scritti.
La chiave di lettura dei sogni giunge a Freud per mezzo di un politico viennese, famoso per essere un abile oratore: “Il segreto per parlare della Prussia, mio caro dottore, è parlare della Cina”. Non è forse questo che facciamo nei sogni? Nascondiamo la Prussia dietro la Cina: creiamo delle messinscene per celare qualcosa a noi stessi e quando alla fine capiamo cosa sia, è troppo tardi per tornare indietro.

Coadiuvato dalle musiche di Enrico Fink – mirabilmente eseguite dalla già citata Innocenti insieme a Saverio Zacchei (trombone e tastiere) e Damiano Terzoni (chitarre) –, proprio sul concetto di messinscena Massini costruisce la dialettica tra spazio onirico e palcoscenico teatrale. Non a caso il titolo originario de L’interpretazione dei sogni era Drammaturgia onirica. Attraverso la propria voce l’autore dà vita ad una galleria di personaggi, ognuno con il proprio sogno da sottoporre all’interpretazione di Freud, che puntuale ne decodifica la messinscena. La finzione onirica si mescola così imprescindibilmente con quella teatrale davanti agli occhi increduli degli spettatori, che non possono che ammirare il disvelarsi dell’inganno, finché non sarà troppo tardi: cadute le maschere, dietro restiamo solo noi.

 

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sabato 27 Luglio 2024