Le piccole librerie indipendenti stanno scomparendo e ne siamo tutti (almeno un poco) responsabili

Dove finiremo per approdare quando l’ultima libreria indipendente avrà chiuso i battenti? Me lo chiedo spesso e non so darmi risposta. Queste piccole e straordinarie “botteghe del libro”, infatti, stanno scomparendo e di questo ne siamo tutti (anche soltanto in minima parte) responsabili.

La rapidità e la frenesia di questa nostra epoca moderna sono arrivate a cancellare o allontanare la voglia di fermarsi, osservare e scegliere davvero. Il mondo di internet offre quanto chi, in preda ad un’inarrestabile corsa, vorrebbe poter trovare: un universo di prodotti da selezionare senza troppa fatica, comodamente seduti dal divano di casa. È così per cibo, mobili, elettrodomestici o vestiti e lo è ormai anche per i libri.

Quella che, per certi versi, si pone come preziosa opportunità è tuttavia una delle principali cause del tramonto delle piccole librerie indipendenti, che in mondo in cui la tecnologia ha sempre più spesso la meglio, ad oggi, in alcuni casi, coraggiosamente resistono.

Era stato annunciato già alla fine del 2019, quando l’Associazione Librai Italiani (ALI) confermava all’Italia intera una tendenza già registrata negli anni precedenti relativa a un calo generalizzato dei guadagni. Una storia che nei primi mesi del 2020, con l’avvento della pandemia si era fatta ancor più preoccupante: le restrizioni negli spostamenti e gli innumerevoli periodi di ‘lockdown’ avevano infatti spostato (inevitabilmente) con maggior forza gli acquisti sui canali ‘online’, limitando la frequentazione di esercizi pubblici. Dalla seconda metà del 2020 e durante il 2021, tuttavia, come registrato da ALI, questa tendenza si era invertita, lasciando ben sperare.

Fra commercianti e ristoratori, anche i librai avevano tentato di fare di necessità virtù, adottando nuove strategie per fare fronte alla crisi, scegliendo così di far approdare in internet anche le proprie piccole e magiche realtà. Ciononostante, nei primi mesi del 2022, l’Associazione ha reso noti dati che mostrano profitti nuovamente in calo, tornando a confermare quanto da tempo fiutato: le “botteghe del libro” indipendenti, rischiano di scomparire.

Salvare le storiche librerie che abitano le città, insieme ai loro librai è una questione di cruciale importanza perché equivarrebbe a tutelare non soltanto chi quei volumi li scrive o li vende ma anche chi li compra (nonché mantenere vivo un luogo abitato da un ineguagliabile profumo di carta fresca di stampa). Una “bottega dei libri” è parte del paesaggio di un centro abitato, concorre a definirne l’identità e custodisce in sé non soltanto il racconto d’infiniti mondi possibili ma anche la storia di quella straordinaria e concretissima realtà che lo ospita (e di chi nel tempo vi è approdato). Un’occasione per scegliere con pazienza e devoto amore fra le pagine figlie d’una tradizione della quale finiremo, drammaticamente, per scordarci.

Cultura
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sabato 27 Luglio 2024