La poesia di Umberto Fiori: dialogo con il professor Arnaldo Ederle

La raccolta Esempi, pubblicata nel 1992, è considerata unilateralmente l’esordio poetico ufficiale di Umberto Fiori. L’autore ligure, già cantante e autore del gruppo rock Stormy Six, dopo lo scioglimento della band, decide di dedicarsi esclusivamente alla poesia.

Arnaldo Ederle – giornalista, critico e poeta veronese – è stato tra i primi a recensire, sul quotidiano L’Arena, l’opera prima di Umberto Fiori. L’abbiamo incontrato per dialogare con lui sull’esordio poetico di Umberto Fiori.

Umberto Fiori si affaccia al mondo della poesia nel 1986, con la pubblicazione della raccolta Case. Questo libro nasce in un momento biografico particolare per l’autore, successivo allo scioglimento degli Stormy Six, di cui per anni è stato autore e cantante. C’è una continuità di fondo tra i testi dell’ultimo album Al Volo e quelli dell’esordio poetico come se l’autore, pur indirizzandosi verso un genere nuovo, non perdesse mai di vista il suo passato. Questa continuità si riscontra anche nel passaggio dalla prima alla seconda raccolta, in cui vengono inserite dieci poesie della prima. Si può parlare di un filo rosso ininterrotto tra le varie opere dell’autore?.

«Indubbiamente sì, affermerei che Esempi è l’evidente e fedele continuazione di Case. Quando lessi per la prima volta quel libro ne fui subito coinvolto, come poche altre volte mi è capitato. In quelle poesie, che possiamo definire “esemplari”, l’autore si cala nel ruolo di osservatore attento, dotato di sensi e non solo di sensibilità, utilizzati per instaurare un dialogo fitto e senza pause con oggetti e situazioni del contesto metropolitano, che gli comunicano sfumature e dettagli normalmente inaccessibili. Questo dialogo è probabilmente il filo rosso che accompagna Fiori attraverso le sue creazioni».

Questo dialogo, che potremmo definire come un “processo conoscitivo”, è un’operazione in apparenza semplice, con il poeta che vaga per i quartieri cittadini e si imbatte nei frangenti che suscitano in lui l’ispirazione artistica.

 «Assolutamente sì, è proprio questo il miracolo della poesia di Fiori. Egli non fa altro che sostare di fronte o passare vicino alle situazioni e agli oggetti e, attraverso il suo sguardo, in modo discreto, si appropria della loro essenza, per poi tramutarla in una nuova forma attraverso l’uso delle parole. Sembrerebbe un’operazione ingenua ed elementare per assumere il valore di poesia, in realtà è questo a renderlo unico».

Questa ingenuità si trasmette poi anche allo stile dei suoi versi, caratterizzati da una grande limpidezza e semplicità anche sul fronte del linguaggio utilizzato.

 «È proprio da questo che deriva lo stupore del lettore che si trova davanti alle strofe di Fiori. Le storie e le immagini delle case, dei tram, dei palazzi, degli angoli di strada e degli stessi esseri umani si snodano senza nessun inciampo concettuale o formale. Il linguaggio è altrettanto fondamentale: è colloquiale, ma mai approssimativo e mai incline ad un facile gusto coloristico. L’autore sceglie inoltre sempre i tratti più efficaci della lingua parlata e testimoniano questo il frequente utilizzo delle similitudini e degli anacoluti».

 Si può affermare quindi che Umberto Fiori, attraverso i suoi versi, cerca di avvicinarsi il più possibile alla vita di tutti i giorni, cercando di mettere in risalto delle emozioni che, paradossalmente, la quotidianità, con la sua routine asfissiante, rischia di censurare all’animo dell’individuo?

 «Possiamo dire che la poesia di Fiori è una poesia che crede nella lingua e nella sua capacità di creare fotogrammi ed emozioni in modo quasi esclusivo. Ponendosi come veicolo sentimentale essa è tanto più valida quanto più vicina all’esistenza di chi la scrive e di chi la legge. Per definire al meglio la poetica di Fiori dovremmo parlare di “storia della vita urbana”, una storia che propone una riconciliazione tra gli uomini e la città che essi vivono giorno dopo giorno e che, nonostante gli aspetti più alienanti e inaccettabili, continuano ad amare».

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lunedì 9 Dicembre 2024