Io frequento le librerie!

Giornata Nazionale per la Promozione della Lettura / 24 marzo

Alcuni fanno sport estremi, come bungee jumping o paracadutismo. Io frequento le librerie. Almeno due volte alla settimana. Per farmi del male, per correre un rischio qualsiasi, per provare emozioni forti. E quando sento che è la giornata giusta, quando il vento soffia nella giusta direzione, compro persino un libro. La realtà è che è sempre la giornata giusta per comprare un libro ed è lì, in quell’istante, che scatta la magia: vado alla cassa con in mano il mio libro nuovo, profuma ancora di stampa e mi sento entusiasta come una bambina a Natale. La commessa mi guarda, non sbatte mai le palpebre: sono 14 euro grazie. Ecco a lei. Brividi lungo la schiena: devo leggerlo, subito.

Potevo possedere qualunque cosa, potevo scegliere tantissimi modi per trascorrere il mio tempo libero, potevo avere mille passioni. Eppure, l’unica cosa che mi ha sempre affascinato sono sempre state loro, le parole: lettere, suoni, idee, opinioni. Ho sempre voluto appropriarmi delle parole: leggerle, rileggerle, sottolinearle, storpiarle, distruggerle, rimetterle al mondo. Così ho iniziato a leggere, a collezionare libri, qualsiasi pagina mi passasse tra le mani doveva prima o poi entrare a far parte della mia vita. Volumi antichi, nuovi, edizioni perdute e poi ritrovate, copertine mai sfiorate e altre logorate dal tatto inesperto e inconsapevole degli anni trascorsi. Libri profondi, incollocabili, incatalogabili, quelli che disorientano un libraio quando deve sistemarli a scaffale, libri che per trovare una collocazione tra le nostre convinzioni, ci costringono a sconvolgerle. Ma anche libri carini, libri fotogenici, libri che cercano un modo per fare pace con il mondo, libri che tranquillizzano, libri che mettono ordine dentro, libri che si possono raccontare in due parole, che hanno una trama semplice e lineare. E poi ci sono QUEI libri. I libri che ti privavano perfino dello sforzo di aprirli, quei libri che sono e non possono che essere tuoi. Io ho scelto i libri, perché solo chi legge e, di conseguenza, scrive può esistere. Leggere e scrivere perché un desiderio prenda forma, gli occhi si inumidiscano e perché la vita di cui tutti siamo i protagonisti smetta di essere una finzione. Leggere per tutti quei finali che possiamo scegliere di riscrivere e tutte quelle pagine che non vorremmo mai finire.

Oggi 24 marzo è la Giornata Nazionale per la Promozione della Lettura, una ricorrenza che ci ricorda che ogni pagina vuota alla fine di un qualsiasi libro può in potenza essere un nuovo inizio e che ci invita ogni giorno ad affidare a un foglio bianco i nostri desideri.

Cultura
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giovedì 7 Novembre 2024