33 parole per lo spettacolo “Le sorelle Macaluso”

A teatro

Le sorelle Macaluso, regia di Emma Dante

«Sette sorelle si fermano a ricordare, a evocare, a rinfacciare e a sognare. A piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro e, nel confine tra al di qua e al di là, tra ora e mai più, i morti son pronti a portarsi via la defunta. La scena è vuota e buia. Soltanto ombre abitano questo vuoto finché un corpo viene lanciato verso di noi. L’oscurità espelle una donna. Adulta, segnata, e dal fondo appaiono facce di vivi e morti mescolati insieme. Tutti sono a lutto. Il piccolo popolo avanza verso di noi con passo sicuro e una donna danzante si unisce al corteo. C’è una famiglia in movimento che entra ed esce dal buio. Si vedono un giovane padre apparire alla figlia cinquantenne, una moglie avvinghiata al marito in un eterno amplesso, un uomo fallito anche da morto. I sogni sono rimasti sospesi tra le ombre e la solitudine e gli estinti stanno davanti a noi, con disinvoltura. “Le sorelle Macaluso – scrive Emma Dante – sono uno stormo di uccelli sospesi tra la terra e il cielo. In confusione tra vita e morte.“»

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E chi l’ha visto cosa dice? Lasciamo la parola ai nostri Trentatré spettatori:

Femminile, fisicità, emozione: questo quanto mi è rimasto dopo la rappresentazione. Ciò che veniva evocato, si è materializzato dinanzi agli occhi, per cui l’empatia c’è stata. Ma mi è piaciuto? Su questo non ho ancora un giudizio definitivo.
Enrico Miorelli (33 Trentini in 33 parole)

Cultura
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sabato 27 Luglio 2024