Visioni d’Europa: “Cambiamenti climatici: impatti e scenari futuri. Il ruolo dell’Unione Europea”
L’impatto del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici sulle nostre vite è sempre più importante. Di quali sforzi abbiamo bisogno per salvare il pianeta? Che ruolo ha l’Unione Europea in tutto questo? Queste domande sono state il filo conduttore del secondo webinar di “Visioni d’Europa”, un progetto portato avanti dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, in collaborazione con l’ufficio Politiche giovanili del Comune di Trento, a cui partecipano una ventina di giovani con lo scopo di approfondire le tematiche legate all’Unione Europea.
A guidare l’incontro è stato il professore Roberto Barbiero, esperto di climatologia e meteorologia che lavora per la Provincia Autonoma di Trento e coordina le attività dell’Osservatorio Trentino sul Clima. «La tematica è sicuramente complessa e urgente. Finalmente il problema centrale è diventato quello di occuparsi di ciò che sta succedendo al nostro pianeta e di trovare delle soluzioni con velocità e responsabilità». Così Barbiero ha iniziato a parlare dei segnali fisici dei cambiamenti climatici, cambiamenti che nella storia del pianeta sono sempre esistiti: quello che li porta all’attenzione ora è la rapidità e la gravità con cui si susseguono, le cui cause non sono più naturali ma antropiche, ossia dovute in gran parte alla mano dell’uomo.
Sia Jacopo Nicolodi – Coordinatore del progetto per la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi – che il professor Barbiero hanno citato la Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen che, proprio il giorno precedente il webinar, ha tenuto il suo primo discorso nell’emiciclo del Parlamento europeo sullo “Stato dell’Unione”, sottolineando gli impegni che l’UE si è presa rispetto all’Accordo sul clima di Parigi, rilanciandoli, alzando in maniera significativa l’obiettivo di riduzione dei gas serra, principale causa antropica dell’aumento delle temperature climatiche. Come? Con la riduzione del 55% entro il 2030 delle emissioni di CO2 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Ogni stato, ogni paese ha la propria responsabilità passata e ancora di più oggi verso il futuro. Parlare di emergenza climatica non basta, c’è una grande distanza tra l’emergenza vera – scientifica – e ciò che le persone percepiscono. È molto importante perciò che gli stati si accordino verso obiettivi comuni e che ciascuno di noi agisca a livello individuale.
Utilizzare energie rinnovabili, abbassare di un grado la temperatura interna agli edifici e mettersi un maglione in più, utilizzare il trasporto pubblico, andare a piedi quando possibile, mangiare biologico e di stagione, ridurre gli sprechi alimentari e il consumo di carni quando questa arriva da produzioni intensive, utilizzare vestiti più durevoli e non la così detta “moda usa e getta”, informarsi, mettersi in rete, premiare attraverso il voto a livello locale chi sta andando verso l’adozione di politiche green. Questi sono solo alcuni esempi di comportamenti “dal basso” che si possono adottare per fare la differenza.
Barbiero ha concluso il discorso citando Debra Roberts – ricercatrice e scienziata sudafricana della IPCC – che, a conclusione di una delle ultime conferenze di presentazione dei dati sul clima, ha ribadito un concetto forte e al contempo stimolante: «I prossimi anni saranno probabilmente i più importanti della nostra storia».
È possibile scaricare le slide dell’incontro con Roberto Barbiero – preparato da Gabriel Marciano, Gaia Grasselli, Giorgia Malavasi, Nicola Pasuch, Tiziana Pallaoro e Valeria De Cristofaro che fanno parte del gruppo dei giovani partecipanti al progetto – dalla sezione dedicata del sito della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi.
Il prossimo appuntamento del ciclo “Visioni d’Europa”, con protagonista la sociologa Barbara Poggio, si terrà mercoledì 23 settembre alle ore 17 e sarà dedicato al tema “Lavoro, diritti, equità. Questioni attuali e scenari futuri in UE”.
Giorgia Malavasi
Attualità
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mercoledì 9 Ottobre 2024