71° Trento Film Festival. Cooperazione italiana in Etiopia: passato e presente

Dagli anni Quaranta del Novecento ad oggi, l’Italia e l’Etiopia hanno maturato una relazione di cooperazione internazionale che, superando le problematiche politiche che hanno segnato la storia europea, ha avuto un risvolto proficuo per entrambi i Paesi. Non si tratta di semplici aiuti donati dall’Italia al Corno d’Africa, ma di una vera e propria collaborazione tra Stati, fatta di accordi, scambi e favori reciproci.

Il Trento Film Festival, che per questa edizione ha dedicato a tale rapporto un’intera rubrica, ha organizzato un incontro mediato da Stefano Rossi con il dott. Lorenzo Brandolani (medico chirurgo, volontario in Etiopia), Carmelo Giordano (curatore della mostra “Una galleria di successi”), il dott. Zeleke Eresso Goffe (Docente di lingua e letteratura etiopica presso l’Università di Bologna) e il dott. Pietro Scartezzini (rappresentante della Croce Rossa Italiana). Insieme, gli ospiti hanno raccontato la loro esperienza personale in Etiopia, mettendo in risalto quanto la loro attività abbia impattato economicamente non solo in terra straniera ma anche in Italia.

Dopo i saluti e le presentazioni, la conferenza si è aperta con l’intervento del dott. Pietro Scartezzini sulle attività umanitarie svolte dalla Croce Rossa italiana in Etiopia negli ultimi tre anni: tra queste, si è parlato di spedizioni di materiali sanitari e di sostentamento per la comunità, di formazione medici locali e stranieri e di apertura di centri di accoglienza e supporto per migranti in diverse regioni dell’Etiopia.

Tra le tematiche trattate, è stata affrontata la questione del cambiamento climatico e di come la siccità ha portato ha costretto la popolazione a spostarsi o, in alternativa, a riadattarsi ad una terra nuova, dove acqua, animali e vegetazione sono sempre più scarse. Ripercorrendo, poi, la storia dell’Etiopia e dell’Italia, il dott. Zeleke Eresso Goffe e il sig. Carmelo Giordano hanno riflettuto dei due momenti più difficili dei rapporti di questi due paesi (la battaglia di Adua e la guerra d’Etiopia) e di come il superamento di questi due momenti abbia poi portato benefici ad entrambi i Paesi, citando anche gli attuali accordi politici e le collaborazioni di ricerca tra le università italiane ed Etiope e le attività svolte dall’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba.

A seguire, il dott. Lorenzo Brendolani ha raccontato la sua esperienza da medico volontario in Etiopia. Sono state, così, messe in rilevanza le problematiche quotidiane dei locali: la distanza fisica delle loro case dagli ambulatori ospedalieri e la mancanza di tanti piccoli servizi di cui noi, in Italia, possiamo godere (come ad esempio l’acqua corrente).

Infine, la buona riuscita della conferenza è stata resa evidente anche dal pubblico che, oltre agli applausi, ha visto anche la partecipazione di due persone che hanno condiviso con tutti le proprie esperienze di volontariato. L’incontro si è chiuso ricordando l’imprenditrice etiope Agitu Ideo Gudeta: una donna che per tutta Italia, ma soprattutto per il Trentino-Alto Adige, è un “simbolo dell’ambientalismo e dell’integrazione dei rifugiati nella società italiana”.

Attualità
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

sabato 27 Luglio 2024