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Siamo Europa Festival: “Il futuro dell’Europa comincia dall’Ucraina”

Sabato 14 maggio, durante l’evento “Il futuro dell’Europa comincia dall’Ucraina” – ultimo appuntamento del festival “Siamo Europa” – sono intervenuti Gianni Bonvicini, studioso di politica estera e consigliere scientifico dello IAI, e Nona Mikhelidze, responsabile di ricerca IAI.

I loro interventi, interessanti e ricchi di spunti di riflessione, si sono rivelati utili per fornire una visione più ampia in merito alle criticità, per quanto riguarda l’opinione pubblica in relazione ai media, in particolar modo televisivi.

Dopo un accurato resoconto sulla situazione attuale della guerra tra Russia e Ucraina, l’intervento si è incentrato sul rapporto tra la Russia e il Donbass. In primo luogo si è spiegato che spesso l’opinione pubblica, erroneamente, parte dal presupposto che la strategia corretta per fermare la guerra sia che l’Ucraina ceda parte dei suoi territori alla Russia. Così facendo, però, non si considerano diversi aspetti sociopolitici, come ad esempio il fatto che questa cessione inciderebbe concretamente sulla vita degli abitanti di quelle terre e che i Russi, nella regione del Donbass, rappresentano solo una minoranza del popolo.

Successivamente, si è parlato degli aiuti che l’Europa e gli Stati Uniti d’America hanno dato all’Ucraina e dell’eventuale entrata di quest’ultima nell’Unione Europea. Questi argomenti hanno suscitato varie riflessioni, legate all’importanza dei requisiti richiesti dall’UE ad un qualsiasi stato che voglia aggregarsi all’Unione Europea e i vantaggi economici e politici che l’UE avrebbe con una maggior collaborazione tra stati. Ad esempio, si è parlato di come un unico esercito europeo permetterebbe di ottimizzare i costi attraverso una migliore gestione delle risorse a disposizione.

Infine, si è discusso sulla strumentalizzazione della guerra da parte dei politici e sulle difficoltà che la stampa ha mostrato di avere nel raccontare questa guerra.

Per quanto riguarda il primo punto, si è sottolineata l’importanza, per i giovani universitari, di frequentare corsi internazionali che trattano di geopolitica, in quanto la società necessita di gente che conosca questa disciplina e che sappia approfondire le relazioni internazionali.

Per il secondo aspetto, invece, i relatori si sono incentrati sulle dinamiche talk show, in cui spesso si mettono in primo piano le opinioni dei partecipanti, lasciando sullo sfondo la vera sostanza delle notizie. Si è mostrato come queste trasmissioni televisive suscitino nel pubblico forti emozioni legate alla guerra rinunciando, però, a ciò che serve davvero agli ascoltatori: un sano dibattito costruttivo, basato su una descrizione accurata dei fatti che accadono nel mondo.

Partecipare al festival “Siamo Europa” è stata un’occasione per scoprire le diverse dinamiche che caratterizzano l’Unione Europea sia dal punto di vista sociale, che organizzativo. Nella speranza di un domani migliore sia per l’Ucraina che per l’UE, attendiamo con impazienza la sua prossima edizione, per partecipare alle prossime conferenze e approfondire ulteriormente ogni aspetto di questa istituzione.

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martedì 23 Aprile 2024