Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Pandemia e futuro: gli studenti del Liceo Rosmini di Rovereto si raccontano

Di Covid e pandemia se n’è parlato fino allo sfinimento, ma non tutti sembrano aver avuto le medesime possibilità di esprimere la propria opinione. Abbiamo così deciso di chiedere alle nuove generazioni di condividere con noi (ed i lettori di Undertrenta) i propri pensieri, relativi non soltanto alla situazione emergenziale ma anche al futuro. D’altronde, è a loro che stiamo consegnando questo mondo, fatto d’incertezze e difficoltà.

Uno degli aspetti che ha destabilizzato i più è stata in primis la mancanza di vita sociale, nonché quella della scuola in presenza: «Ero arrivata ad un punto in cui avrei voluto lasciare la scuola» ha raccontato Lorenza, riferendosi ai periodi di DAD trascorsi fra i rumori presenti in casa e la volontà di vincere uno stato di costante distrazione. Sebbene a marzo 2020 tutti sembrassero essere felici di trascorrere finalmente un po’ di tempo a casa, dopo il primo anno di pandemia hanno iniziato a rivalutare l’importanza dell’istruzione in presenza, che riesce a raggiungere un grado di profondità molto diversa rispetto alla didattica proposta attraverso gli schermi dei pc.

A risultare straordinaria, ciononostante, è la positività che tutti i giovani di questa classe quinta del Liceo Rosmini di Rovereto hanno mostrato: sebbene si trovino in un momento decisivo come quello che a breve li condurrà all’esame di maturità, si sono detti tutti ben speranzosi nei confronti del proprio futuro. Le aspettative sono rimaste infatti più o meno le stesse, poiché reputano che le restrizioni non siano abbastanza severe da impedire loro possibili studi universitari e brillanti carriere ‘post-lauream’.

Nel loro racconto della situazione emergenziale gli studenti hanno fatto riferimento anche all’arrivo dei vaccini, momento storico che hanno vissuto con grande gioia e speranza: «Con l’introduzione dei vaccini speravo in un grande miglioramento, invece mi sono ritrovata circondata da “no vax” e teorie complottiste. Sembra che le persone non capiscano l’importanza dei vaccini e delle vite che possono salvare», ha dichiarato Lorenza, dimostrando quanto le nuove generazioni credano nella scienza moderna.  «Durante la pandemia mi sono sentita presa in causa molte volte quando accusavano i giovani di non volersi vaccinare e di essere irresponsabili», ha aggiunto: «In realtà, ho visto più “anziani” che non rispettavano le regole rispetto ai giovani».

Ad unire tutti questi ragazzi, indistintamente, è stato un profondo sentimento d’isolamento che nei momenti più critici li ha fatti sentire abbandonati: alcuni di loro, come Francesco, raccontano di aver perso amici per la mancanza di contatti, altri invece sottolineano come le mascherine siano diventate talmente usuali da portarli a provare disagio se qualcuno non le indossa.

A questi giovani (ma anche a tutti quelli presenti nel resto del mondo) sarebbe bello poter augurare un tanto radioso quanto “normale” futuro, invece, prudentemente, è meglio augurare loro di fare tesoro degli strumenti che posseggono e di non abbandonare mai quella positività che in questi anni, nonostante tutto, hanno scelto come efficace arma contro le difficoltà della vita.

Attualità
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

  • Il #Moltiplicazionifestival 2022 ha avuto tra i suoi protagonisti i green content creator Alice P ...
  • Nel corso del #Moltiplicazionifestival è stato proiettato il documentario “PrimAscesa – la m ...
  • Tra gli eventi di apertura del Moltiplicazioni 2022, si è tenuto un dialogo d’ispirazione ince ...
  • Vi raccontiamo in quest'approfondimento l'incontro "Siamo Ovunque. Dialoghi ed esplorazioni sul m ...
  • La nostra redazione, lo scorso fine settimana, ha seguito il #moltiplicazionifestival di Rovereto ...
  • Puntuale come ogni anno, prima della fine dell’estate, anche nel 2022 è tornato Poplar Festiva ...

sabato 27 Maggio 2023