Earth’s black box: la “scatola nera” che resisterà alla fine del mondo
Unless we dramatically transform our way of life, climate change and other man-made perils will cause our civilization to crash.
Il cambiamento climatico e l’inquinamento causati dai tracotanti gesti dell’uomo, da sempre convinto d’essere padrone di questo pianeta, stanno portando oggi ad una potenziale catastrofe: servirebbero tempestive azioni, suggeriscono gli esperti, per fermare un potenziale ed irreversibile disastro.
Per monitorare la situazione appoggiandosi a dati, interazioni e misurazioni, alcuni studiosi hanno elaborato l’Earth’s black box: un vero e proprio contenitore che ha lo scopo d’informare le attuali generazioni e quelle future sullo stato di salute della Terra. Una gigantesca costruzione in acciaio che vuole anzittutto ricordare l’urgenza di un cambiamento che andrebbe messo in atto ora, se si vuole evitare l’estinzione di tutte le specie, compresa quella umana.
Questo monolito di dieci metri, situato in Tasmania, è stato ultimato nei primi mesi del 2022 e costruito per resistere anche in caso d’una potenziale e catastrofica scomparsa di tutto ciò che abita il mondo: la “scatola nera” infatti, se ciò dovesse sciaguratamente accadere, resisterà a monito di quanto l’uomo ha causato.
Riempita di dischi rigidi alimentati da pannelli solari che svettano sulla costruzione, la black box documenta e registra aggiornamenti scientifici ed analisi in tempo reale in merito a quanto sta accadendo sul nostro pianeta, affidandosi alla tecnologia di internet: una connessione costante garantita dall’energia “green” del sole. Secondo gli esperti, la capacità di archiviazione di questa biblioteca dell’apocalisse potrebbe essere sufficiente per registrare i dati degli avvenimenti che accadranno nel corso dei prossimi cinquant’anni: l’obbiettivo attuale è quindi quello di tentare di ampliarne per quanto possibile la “memoria”.
La speranza è quella che, se la fine del mondo dovesse davvero avvenire, le future forme di vita non compiano i medesimi errori compiuti da noi esseri umani. «How the story ends is completely up to us», si legge sul sito ufficiale del progetto, mentre una miriade di dati scorre ininterrottamente davanti agli occhi dei fruitori: non è più tempo di domandarsi cosa si potrebbe fare ma piuttosto di iniziare ad agire. Tutti siamo in maggior o minor misura responsabili di quanto sta accadendo intorno a noi e quindi in dovere di aiutare a fermare una potenziale catastrofe.
Non sei mai troppo piccolo per fare la differenza.
(Greta Thunberg)
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martedì 12 Novembre 2024