Clima: ci sono anche buone notizie

Dall’inizio del 2023 fortunatamente non sono poche le notizie positive che riguardano la situazione climatica e che contribuiscono a diffondere un po’ di ottimismo sul futuro del nostro Pianeta.

In tempi recenti, è in ampia diffusione la cosiddetta ansia climatica, uno stato di paura e preoccupazione legato alla situazione attuale e futura del Pianeta sul quale viviamo. Essa è sicuramente derivata in gran parte da tutte le informazioni negative sul cambiamento climatico alle quali ci stiamo tristemente abituando. Ma non ci sono solo brutte notizie legate al clima: dall’inizio del 2023 non sono poche le nuove positive che ci hanno raggiunto da ogni parte del mondo e che contribuiscono a dare un po’ di speranza.

Innanzitutto, secondo il quadriennale rapporto delle Nazioni Unite che funge da aggiornamento del protocollo di Montreal del 1987, il buco nell’ozono si sta chiudendo. Grazie alla drastica riduzione delle sostanze responsabili del suo assottigliamento, lo strato di ozono che circonda il nostro Pianeta, proteggendolo dai raggi ultravioletti nocivi, tornerà alla sua dimensione originaria. Non sarà nulla di immediato, ci vorrà qualche decennio, ma si tratta di un’importantissima inversione di tendenza da non sottovalutare.

Sempre dalle Nazioni Unite ci arriva la seconda buona notizia climatica. Dopo quindici anni di negoziati, è stato recentemente raggiunto un accordo sulla protezione degli oceani. Il trattato verte sulla conservazione del cosiddetto alto mare, ossia della superficie oceanica non sottoposta ad alcune giurisdizione statale. Esso prevede l’uso sostenibile e disciplinato della biodiversità e delle risorse, sia per la pesca sia per l’estrazione di minerali; l’inserimento, entro il 2030, del 30% degli oceani in aree protette e lo stanziamento di maggiori fondi per la conservazione. Una sostanziale parte del nostro Pianeta avrà così una maggiore salvaguardia.

La terza nuova positiva ci arriva da Edimburgo, la prima capitale europea ad aver sottoscritto il Plant Based Treaty: una campagna globale progettata per inserire l’alimentazione tra i punti prioritari per combattere la crisi climatica ed ecologica. Con questa “firma”, la città si impegna a favorire la transizione a un modello di alimentazione a base vegetale, senza dubbio fondamentale per ridurre le emissioni di Co2.

Sempre sulla stessa tematica e sempre dal Regno Unito, un’altra buona notizia. Presso l’università di Cambridge, il comitato studentesco ha da poco concluso un percorso di consultazioni il cui risultato è la proposta, sostenuta dall’ampia maggioranza del 72% dei rappresentanti degli studenti, di eliminare gli alimenti di origine animale dalle mense e dai bar universitari. Un altro passo verso la riduzione delle emissioni nocive.

Giungendo invece in Italia, una notizia positiva ci arriva da Siena che è da poco divenuta la prima città d’arte italiana certificata per il turismo sostenibile. Consegnato a inizio marzo, l’attestato del Global Sustainable Tourism Council permette al capoluogo di provincia toscano di entrare in un network di destinazioni turistiche d’eccellenza ed essere riconosciuto come modello di turismo green. Diverse le buone pratiche di sostenibilità messe in atto da Siena, dalla valorizzazione di enogastronomia e artigianato locali, all’attenzione all’accessibilità, sino alla presenza di numerose aree verdi.

Attualità
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

sabato 27 Luglio 2024