La democrazia esiste? O è prepotenza della maggioranza?

Ho sempre associato la democrazia alla libertà e la prepotenza alla prigionia. Perché? Perché la democrazia presuppone la vittoria del popolo mentre la prepotenza è più una imposizione su qualcuno. Ma riflettendo bene la democrazia contiene la prepotenza come la libertà contiene in un certo senso anche la prigionia.

Mi spiego meglio: in democrazia c’è sempre qualcuno che “vince” con le proprie idee e qualcuno che “perde” perché non fa parte della maggioranza. In questo modo c’è qualcuno che soccombe alle scelte della maggioranza e quindi si sottomette alla prepotenza degli altri.

Rispondendo alla Sfida proposta da Undertrenta “Dieci ragazzi si trovano al bar e alla fine devono decidere chi deve pagare il salato conto. Scelgono che a pagare sia il decimo…”: la libertà di scelta dei ragazzi diventa una imposizione e una prepotenza nei confronti del decimo che non può essere libero di sottrarsi a questa decisione.

Andiamo quindi a comprendere che la libertà non è esiste. Come scriveva Rousseau “L’uomo nasce libero e dappertutto è in catene”: non è possibile, entrando a far parte della società, sentirsi liberi perché qualsiasi scelta va a ricadere inevitabilmente sugli altri. E se la nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri diamo già un limite alla libertà e quindi non la rendiamo più tale.

Ma se non esiste libertà è possibile che non esista nemmeno la democrazia? Credo che in fondo più che parlare di democrazia dovremmo parlare di sovranità della maggioranza, quindi invece di esserci un monarca che stabilisce cosa fare c’è un insieme di persone che decidono da chi essere rappresentate creando una sorta di “monarca della maggioranza”.

Come potrebbe migliorare, quindi, il senso profondo della democrazia? Favorendo il confronto tra maggioranza e minoranza per trovare soluzioni che in un certo senso creino “minor danno” a entrambe le parti. Tante teste e tante idee: come potremmo riuscire in questo intento? Ci sarà sempre qualcuno che rimarrà scontento.

Tornando alla sfida Undertrenta il decimo che deve pagare il conto potrebbe chiedere di rivedere la decisione e proporre una divisione equa affinché tutti vengano trattati allo stesso modo. Ma la proposta del decimo che va a scontrarsi con la richiesta della maggioranza porterà ad una ulteriore esercitazione di prepotenza? Che vantaggio avrebbe la maggioranza ad accettare la proposta svantaggiosa del decimo? Se i ragazzi rifletteranno bene capiranno che una volta creato un precedente, forse la prossima volta potrà essere uno di loro a dover pagare un altro conto salato… E quindi un’ equa divisione non sarà mai svantaggiosa per nessuno!

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domenica 8 Dicembre 2024