Lavorare con passione? Sì, ma quella “giusta”

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«Qual è il tuo lavoro ideale?». Predisposizioni, talenti e preferenze personali rendono la risposta a questa domanda una questione tutta individuale. A ognuno il suo lavoro ideale, che sia nell’ingegneria aerospaziale, nell’agricoltura, nella scuola, nello sport o in qualsivoglia altro settore. Ad accomunare i più nella reazione al quesito, però, c’è da scommettere salti fuori di frequente proprio lei, la “passione”. D’altro canto, si sa e si dice spesso, «lavorare con passione è come non lavorare». Tanto più sei stato bravo, o fortunato, nel fare delle tue passioni un lavoro, tanto più il lavorar ti sarà lieve.
Ma siamo sicuri che sia davvero così? Secondo uno studio dei ricercatori Annika Breu e Taha Yasseri, pubblicato a gennaio scorso sulla rivista Current Psychology, no, non è esattamente così. Anzi, lavorare con passione, a certe condizioni, può addirittura diventare pericoloso.
Si distinguono infatti due tipi di “passioni lavorative”, la passione “armonica” e la passione “ossessiva”: nel primo caso, il lavoratore è posizione di controllo rispetto al proprio lavoro, che non interferisce quindi con altri importanti piani della sua esistenza, e dalla sua professione riesce a trarre grande soddisfazione; nella seconda, il lavoratore raramente riesce invece a staccare del tutto dal lavoro e, anche se ha successo in quello che fa, non riesce a trarne soddisfazione. La passione, in questo caso, lo espone più facilmente al rischio di burnout.
Analizzando i dati raccolti su un campione di 800 persone, i ricercatori hanno misurato alcuni loro tratti personali quali estroversione, gradevolezza, coscienziosità, nevroticismo e apertura mentale, incrociandoli poi con il loro atteggiamento verso il lavoro e con la professione svolta. I risultati hanno dimostrato che i tratti della personalità possono rendere più inclini a uno dei due tipi di passione, ma in combinazione con il tipo di lavoro che si è scelto, ossia a seconda che si sia optato per una professione più intellettuale, artistica, sociale, intraprendente o convenzionale (classificazione di Holland). Ad esempio, le persone inclini al nevroticismo (quindi con sbalzi di umore, ansia e irritabilità) sviluppano più facilmente la passione per il lavoro ossessiva se sono avvocati, broker o si occupano di fundraising – professioni di tipo intraprendente – mentre sviluppano con maggior probabilità la passione armonica nel caso di professioni appartenenti alle altre categorie.
La questione è complessa, ma se ci sentiamo a rischio di burnout e non traiamo più soddisfazione dalla nostra professione, i ricercatori confermano che una via di uscita c’è: i tratti della personalità non si cambiano tanto facilmente, ma si può sempre provare a cambiare lavoro!
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domenica 16 Febbraio 2025