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Il futuro dello Spazio per Samantha Cristoforetti

Il futuro è il tema chiave del Festival dell’economia 2023. Ma quale sarà il futuro dello Spazio? Ne hanno parlato l’astronauta Samantha Cristoforetti e Roberto Battiston, professore di fisica sperimentale dell’Università degli Studi di Trento nella prima parte dell’evento “Il lavoro che mi aspetto”, venerdì 26 maggio, presso l’auditorium Santa Chiara. I temi del dialogo sono stati principalmente tre: il futuro dello Spazio, il ritorno sulla Luna e, in questo, il ruolo dell’Europa.

Il primo quesito posto dal professore è stato “Come sarà il futuro senza la Stazione Spaziale Internazionale (SSI)?”. Cristoforetti ha spiegato che, trattandosi la SSI di un’infrastruttura ingegneristica molto grande (delle dimensioni di un campo da calcio), essa non ha vita eterna e si prevede possa essere utilizzata fino alla fine del decennio: “Saremo costretti ad abituarci a non averla, esattamente come prima che venisse costruita. Per la NASA resterà necessario essere presenti nell’orbita bassa, ossia a 400km di distanza dalla Terra”. È però opportuna una transizione che, secondo l’astronauta, sarà possibile grazie a “tante piccole strutture costruite da industrie private che possano essere raggiunte dagli astronauti delle agenzie pubbliche, così che queste ultime possano concentrarsi sul ritorno sulla Luna.” Cristoforetti ha però ribadito l’importanza della SSI, soprattutto nel momento attuale, poiché “vi collaborano astronauti da più paesi, Russia compresa: nello Spazio si continua a remare nella stessa direzione”.

Il dialogo si è poi spostato sul ritorno sulla Luna, in particolare sulla missione Artemis in programma per i prossimi anni. Perché torniamo sulla Luna? “Per motivi diversi – ha spiegato Samantha Cristoforetti –, in primo luogo per la capacità degli esseri umani di abitare lo Spazio e di utilizzare le risorse che si trovano, per cui la prossima frontiera naturale è la Luna.” In secondo luogo, perché i viaggi lunari del passato si sono tenuti in un periodo di confronto “tra due imperi” per la conquista tecnologica, a cui è seguita una crescita organica, progressiva e volta a consolidare la presenza nell’orbita bassa, anche per rendere più sostenibili le azioni compiute. Inoltre: “In tempi medi è difficile pensare all’uomo su Marte, si prosegue step by step con il ritorno sulla Luna.”

Si è poi approfondita la missione Artemis, che si sta sviluppando grazie alla collaborazione tra più soggetti: NASA, SpaceX con Starship e un consorzio guidato da Blue Origin. NASA si è occupata nella costruzione del razzo e dell’astronave, sul lander (ossia ciò che permette agli astronauti di scendere sulla superficie lunare) si stanno invece incentrando SpaceX e il nuovo consorzio, in ottica di cooperazione, anche verso l’innovazione.

Ma qual è il ruolo dell’Europa in tutto questo? “Fa parte della missione Artemis, in particolare per i servizi forniti sull’astronave, oltre che per un contributo dato alla stazione spaziale in orbita attorno alla Luna” ha spiegato Cristoforetti, prima di approfondire: “ESA (European Spatial Agency) offre le sue competenze alla NASA e recentemente c’è stato un salto di qualità in questa partnership”.

Al termine dell’intervento, Samantha Cristoforetti, la cui carriera costellata di record può essere vista come ispirazione a spostare il limite delle proprie ambizioni sempre più in là – soprattutto per le donne – ha voluto chiudere con una frase motivazionale dedicata a tutti i giovanissimi presenti in sala: “continuate così perché il mondo ha bisogno di voi”.

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martedì 16 Aprile 2024