Giovani e lavoro: la storia di Matteo, giovane imprenditore, e della sua azienda
Matteo Gecele, classe 1991, nonostante la giovane età, da oramai 8 anni è diventato imprenditore: dopo essersi diplomato come geometra ha deciso di lavorare nell’azienda di famiglia rilevando il ruolo del padre a soli 21 anni. Abbiamo voluto chiedergli di raccontarci la sua avventura professionale e soprattutto cosa significhi, al giorno d’oggi, essere un giovane imprenditore di un’azienda con più dipendenti.
Ci racconti come è nata e di cosa si occupa la tua azienda?
«L’azienda è nata da un’idea di mio nonno, nel 1952, e si occupava di idraulica civile. Nel corso degli anni sono subentrati mio papà Gianni e mio zio Dino che si occupavano della parte tecnica. Marco, l’altro zio, si occupava della parte commerciale amministrativa. L’attività, negli anni, è virata sempre di più sull’idraulica industriale e sulla manutenzione delle industrie alimentari. Attorno agli anni 2000, complice un aumento di richiesta, da parte dei cantieri, di lamiere per tamponamento, carter per i motori e altre cose che richiedevano la lavorazione della lamiera, abbiamo acquistato una serie di macchinari per questo tipo di lavorazione. Questo ci ha permesso di aprire un nuovo ramo dell’azienda incentrato sulla lavorazione conto terzi e sulla realizzazione di progetti e prototipazione.»
Sei giovane ma sono passati tanti anni dal momento in cui hai iniziato la tua “avventura” che oggi condividi con una vera e propria squadra…
«Sono entrato in azienda come disegnatore tecnico 11 anni fa, subito dopo aver terminato gli studi superiori. Nel 2012 ho poi rilevato l’azienda da mio padre e questo è stato l’incipit del mio cammino da imprenditore. Ho iniziato ad occuparmi della parte dell’officina – sia come lavorazione che come organizzazione – poi nel 2018 mi sono preso carico di tutta l’organizzazione tecnica dell’azienda, dei cantieri e dell’officina. Il nostro team oggi si compone di 11 persone fra officina, ufficio e squadre per la manutenzione. Siamo una squadra e andiamo avanti sempre insieme, non ci sono differenze tra capo e dipendenti.»
Ci spieghi cosa significa, per te, essere imprenditore oggigiorno?
«Bella domanda. Ci sono giorni in cui mi chiedo perché io abbia fatto questa scelta e mi verrebbe voglia di mollare tutto, altri giorni invece dove mi diverto e riesco a portare a casa molte soddisfazioni. Sicuramente bisogna avere coraggio e tanta voglia di mettersi in gioco quotidianamente. Il sostegno della famiglia, soprattutto nei momenti difficili, è stato per me un aspetto fondamentale. Un pensiero in questo senso va a mia moglie che mi sostiene e mi appoggia ogni giorno, soprattutto nei momenti in cui sono chiamato a prendere delle scelte difficili.»
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mercoledì 22 Gennaio 2025