Fiorenza de Bernardi, prima donna pilota di linea italiana

Un premio dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) porta il suo nome e lo ricorderà per sempre anche a chi già non la conosce. Fiorenza de Bernardi, prima donna pilota di linea italiana e quarta nel mondo, vanta settemila ore di volo in cabina e più di novant’anni d’età, portati ammirevolmente.

Nata nel 1924, nel 1951 otteneva il primo dei suoi tre brevetti di volo. La sua passione, ereditata dal padre Mario anch’egli pilota, ma dell’Aeronautica militare, la portava a diventare Comandante, ottenendo il suo primo impiego alla fine degli anni Sessanta, quando iniziava a lavorare per Aeralpi Linee Aeree, grazie al generale Garetto che si era interessato «imparzialmente» a lei.

«Me la sò battuta per riuscire a diventare pilota di linea», ha raccontato in un’intervista del 2019 ad Inspiring girls, alludendo al suo essere donna in un’epoca particolarmente maschilista: «Ho sempre voluto avere la divisa con la gonna, perché volevo che anche da lontano si vedesse che c’erano anche le donne. Quando mi assunsero andai a Milano dove a stento mi guardavano. Io dissi: ragazzi sono qui e non me ne vado! Poi alla fine feci amicizia con tutti».

L’entusiasmo e l’intraprendenza di Fiorenza furono non solo caratteristiche che portarono i compagni maschi a ricredersi ma anche qualità che spianarono la strada a molte altre donne desiderose d’intraprendere la stessa carriera. Nel racconto della sua esperienza di vita (e lavorativa) sottolinea poi come la nostra società sia abituata a crescere maschi e femmine in modo diverso: «Alle bambine dai le bambole, ma se facessi fare loro anche il meccanico sarebbe meglio perché poi diventeremmo tutti uguali, no?», aggiunge ridendo e richiamando al fatto che un’educazione “di genere” e troppo rigorosamente impostata possa essere deleteria e rendere più difficile per una donna fare un lavoro socialmente considerato “da uomini”.

L’esempio di Fiorenza resterà preziosa testimonianza per le generazioni a venire, fotografia d’un’epoca certamente più limitativa rispetto a quella attuale: «Care ragazze, se avete l’idea di fare qualche cosa e volete farla, dovete combattere per arrivarci. Il futuro è come lo vuoi, se ci credi!».

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sabato 27 Luglio 2024