Essere transgender: “Finalmente ora mi riconosco allo specchio”

«Era come vedere una persona totalmente estranea e pensare “e tu chi sei? Che ci fai qui allo specchio». Così Gabriella (nome di fantasia) inizia a raccontarci la transizione che l’ha portata all’essere Gabriele. Non si era mai riconosciuto in quel corpo femminile e ogni giorno lo nascondeva con abiti larghi che non delineassero le sue forme.

A 28 anni Gabriele ha iniziato la transizione: i farmaci, rigorosamente prescritti dall’endocrinologo che seguiva il percorso, hanno impiegato del tempo a fare effetto e perciò il cambiamento è stato graduale. «Sicuramente non è stato semplice: da un lato c’era la grande felicità di aver intrapreso il percorso che finalmente mi stava “liberando”, dall’altra tutte le conseguenze psicofisiche e ormonali dovute ai farmaci da assumere». La durata della transizione non è mai definita e varia da persona a persona: c’è chi decide di sottoporsi a operazioni chirurgiche e chi invece desidera solamente cambiare i propri dati anagrafici.

Gabriele, spiegandoci queste differenze, ha voluto raccontarci il suo percorso che narriamo per step: in primo luogo è stata necessaria la diagnosi della disforia di genere da parte di uno specialista (psicologo/psichiatra), avvenuta dopo una serie di sedute. In seguito l’incontro con un endocrinologo e prescrizione della terapia ormonale da seguire, con controlli frequenti nella prima fase e successivamente con cadenza annuale. L’ultimo step è stato la modifica dei documenti anagrafici e l’autorizzazione alle operazioni chirurgiche. Questo ha comportato il rivolgersi ad un avvocato: «Può infatti capitare che venga respinga la richiesta di cambio documenti o l’autorizzazione agli interventi. In tal caso le incongruenze comportano, nella vita di tutti i giorni, situazioni imbarazzanti. Accade inoltre che venga nominato un CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) per un parere aggiuntivo. Per evitare tempistiche lunghe, spesso ci si rivolge a cliniche estere, che si limitano alla mera richiesta della certificazione dello specialista che attesta la disforia di genere e quella dell’endocrinologo che conferma che si è in terapia ormonale da più di un anno».

Gabriele ci spiega poi, una volta ottenute le autorizzazioni, quali sono le operazioni più richieste per iniziare la transizione. «Dal pomo d’Adamo agli interventi per modificare la voce, i tratti del viso e gli organi genitali.» La fortuna di Gabriele e della sua attuale compagna, anche lei transgender, è stato il supporto da parte di famigliari e amici che li hanno sempre supportati. Si sono conosciuti su Facebook e Gabriele è rimasto folgorato dalla bellezza di lei. «Ora, a distanza di anni, quando mi guardo allo specchio finalmente posso finalmente dire di riconoscermi e di aver fatto mia la citazione “Ama te stesso, perché sei l’unica persona con cui passerai tutta la vita”».

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domenica 8 Dicembre 2024