Edith Handmade e l’anima del legno

L’antica arte dell’artigianato, il profumo del legno, le mani che plasmano il materiale attraverso le tecniche e le conoscenze di una volta: siamo nel mondo di Edith Roat, ossia Edith Handmade – su Facebook e Instagram –  per chi volesse spiare in diretta quello che fa! Poichè i suoi lavori sul web ci hanno davvero incuriosito, l’abbiamo intervistata! Benvenuta Edith, raccontaci…

Cosa porta una giovane ragazza come te sulla strada dell’artigianato ed in particolare della lavorazione del legno?

«Fin da piccola, in famiglia, se qualcosa si rompeva, non si chiamava nessuno, ci arrangiavamo. In particolare mio nonno lavorava anche il legno, facendo impalcature, mobili e un po’ di fai-da-te. Sono sempre stata affascinata dal plasmare gli oggetti per realizzare ciò che avevo in mente. Ho iniziato dal realizzare i classici gioielli femminili, collane, braccialetti, ma poi mi ha incuriosita un corso, tenuto da Ruggero Pallaoro, di tornitura artistica. Si può dire che da qui in poi mi si è aperto un mondo. Si era appena conclusa, inoltre, la tempesta di Vaia, lasciando i disastri, nei boschi, che tutti conosciamo e dentro di me è nato in automatico un grande impulso per trasformare questi disastri in qualcosa di bello e, perché no, anche utile. Da diversi anni, inoltre, conosco Celestino Poletti, che possiede un’arceria – grazie al quale ho imparato a tirare con l’arco, un’altra mia grande passione: due anni fa abbiamo fatto alcune lezioni insieme, sulle tecniche specifiche di lavorazione del legn: questo materiale mi affascina, perché in qualche modo è sempre vivo, cambia, si muove, si evolve.»

Raccontaci qualcosa in più su ciò che realizzi con il legno, soprattutto sul come fai a realizzarlo…

«Molti pezzi che ho realizzato sono stati fatti proprio, come dicevo, col legno che ha passato l’esperienza dalla tempesta di Vaia. Quel legno ne porta i segni – nelle sue linee e nella sua consistenza – ed è affascinante rivivere in qualche modo ciò che ha vissuto e dargli poi un significato, ascoltando ciò che il legno stesso racconta. Io abito a Tenna e di conseguenza raccolgo spesso qui il mio materiale: abete, larice e pino. Talvolta sperimento dei legni nuovi che mi faccio appositamente spedire, come il legno di tasso, pioppo, tiglio e iroco. Un dettaglio che inoltre è molto importante tenere in considerazione è la stagionatura del legno: quando lo raccolgo, ne controllo la fibra che, a seconda dell’invecchiamento, si scurisce o si secca. Anche qui, nulla viene lasciato al caso: ciò che andrò a realizzare con un determinato pezzo di legno dipenderà da tanti piccoli dettagli facenti parte della storia di quel determinato pezzo e mai nulla di ciò che realizzo è uguale ad altri pezzi.»

Il bello dell’artigianato è proprio l’unicità e l’irripetibilità… Quali sono, in particolare, gli oggetti che realizzi?

«Realizzo collane personalizzate, porta candele, porta incensi, ciotole, piatti, ganci, porta gioie, vasi, incisioni sul legno e ogni cosa mi ispiri oppure ciò che mi viene commissionato ad hoc. La fantasia non ha limiti ed il legno è un materiale perfetto per plasmarla!».

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lunedì 13 Gennaio 2025