Cuore per un sorriso: la clownterapia alla “Patch Adams”
Il gruppo Cuore per un Sorriso è nato nel 2010 come progetto dell’Associazione Trentina Aiutiamoli a Vivere, attiva da anni nell’accoglienza dei bambini colpiti dal disastro di Chernobyl. Recentemente si è costituito come Organizzazione di Volontariato autonoma e attiva su tutto il territorio trentino, ma anche fuori provincia. “Ci piace dire che ovunque ci sia bisogno di noi, cerchiamo di esserci”.
Come si diventa clown/dottori e che competenza bisogna avere?
Cuore per un Sorriso raccoglie volontari di tutte le età e provenienze, da studenti universitari a pensionati, da personale sanitario a lavoratori di ogni settore. Conta oggi una quarantina di clown-dottori che svolgono a carattere volontario e gratuito attività di clownterapia. Prima dell’ emergenza sanitaria, veniva organizzato ogni anno, nel mese di novembre, un corso base, della durata di un weekend, al termine del quale si poteva entrare ufficialmente a far parte del gruppo. Stiamo ragionando sulla possibilità di ricominciare quest’autunno, vedremo… in caso pubblicheremo tutte le informazioni sui nostri canali social. A volte le persone con cui parliamo, e che invitiamo a provare ad unirsi al gruppo, temono di non avere particolari capacità. In realtà non serve essere giocolieri, maghi esperti o professionisti dalle straordinarie abilità. L’arma più efficace tante volte è il cuore e ciò che fa la differenza è voler dedicare il proprio tempo agli altri. Grazie a piccole magie e simpatiche improvvisazioni, lo scopo è quello di distrarre i pazienti, bambini o adulti, e a farli evadere dalla realtà di sofferenza, solitudine o dolore in cui si trovano.
Questo ci ricorda veramente il film “Patch Adams”. Dove portate voi il vostro sorriso?
Esatto. Cuore per un Sorriso svolge servizi frequenti nei reparti di Pediatria, Chirurgia pediatrica e al Pronto Soccorso pediatrico dell’Ospedale Santa Chiara di Trento e del Santa Maria del Carmine a Rovereto. Tuttavia, l’attività all’interno dei nosocomi non è la sola di cui l’Associazione si occupa. Grande attenzione viene da sempre dedicata a diverse realtà trentine e non che ospitano persone con bisogni di diversa natura (case di riposo per anziani, centri disabili, centri per l’infanzia e per l’affido, scuole, oratori, festival di sensibilizzazione al problema della disabilità e molte altre attività). Spesso chi ci vede all’opera o ne sente parlare si incuriosisce e noi accogliamo a braccia aperte chiunque decida di provare…
Come ci si sente, in contesti cosi difficili, a provare a far sorridere le persone?
Il volontariato e la solidarietà sono oggi valori quanto mai importanti ed essenziali, per preservare sentimenti di umanità e amore gli uni verso gli altri. A livello emotivo è un’attività che coinvolge parecchio, anche perché i contesti in cui si opera non sono sempre facili. Ciò che si riceve in cambio, tuttavia, anche solo il sorriso di un bambino, è infinitamente più grande. Provare per credere…
Ci raccontate un’esperienza particolare che vi è rimasta nel cuore?
I volontari che hanno avuto la fortuna di parteciparvi, rispondono sicuramente la missione in terra bielorussa. Il progetto “Clown in Belarus” prevede che durante tutto l’anno si promuovano raccolte fondi e che nel mese di aprile un gruppo di volontari svolga attività di clownterapia per un’intera settimana, visitando istituti, orfanotrofi, ospedali pediatrici e oncologici nelle zone più disagiate della Bielorussia (Bobrusk, Budikascilova, Slavgorod, Moghilov, Orsha, Minsk). È un’esperienza così totalizzante e toccante da rimanere indelebile nel cuore di chiunque. Anche le collaborazioni con la Protezione Civile, in occasione dei tragici terremoti che hanno scosso la nostra penisola in Emilia prima e in Abruzzo, sono state esperienze fortissime.
C’è un consiglio/messaggio che volete lasciare a chi sceglie di avvicinarsi a quest’esperienza?
Di buttarsi senza paura. Cosa potrà mai succedere?
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mercoledì 15 Gennaio 2025