Cohousing, progetti per un abitare collaborativo

Si parla ogni giorno di sostenibilità, sia per l’ambiente, sia per le persone, ma sembra che poi nel concreto le azioni siano dirette altrove, anche molto lontano rispetto a dove vivono le persone: è recente infatti la notizia secondo la quale tra il 2026 e il 2027 avverrà lo sbarco sulla Luna di un modulo abitativo italiano.

Si rischia di dimenticare, però, che anche qui sulla Terra si dovrebbe dare a chiunque la possibilità di vivere dignitosamente, non solo concretizzando la parola sostenibilità, ma anche promuovendo i concetti di accoglienza, apertura e solidarietà. Un’utopia? No. È il Cohousing.

E non serve certo andare sulla Luna per trovarlo. Sabato 19 novembre, infatti, l’Associazione Punto Zero ha organizzato a Caldonazzo, presso La Casa della Cultura, una serata dal titolo “Cohousing, progetti per un abitare collaborativo”, con Federico Tapparelli come referente per l’iniziativa.

L’obiettivo della serata è stato quello di raccogliere le adesioni per avviare concretamente il progetto.

Durante la serata sono intervenute diverse persone, tra le quali anche il Vicesindaco di Albiano, Piergiorgio Pisetta, per illustrare come nel concreto si stiano attuando i temi illustrati nel nostro territorio. Quindi si capisce immediatamente che ciò di cui si parla è qualcosa che già esiste e che soprattutto funziona. La testimonianza infatti di Gabriella Pedrini che vive nel condominio solidale di Via Giusti a Trento ha fugato ogni dubbio: reciprocità, accoglienza e convivenza solidale sono dei valori che possono essere attuati nella quotidianità e che, soprattutto, non hanno un’unica ricaduta nella piccola rete condominiale dove si vive, ma possono essere estesi facilmente a tutta la società, insieme ai tanti benefici che derivano da questo circolo virtuoso.

Chi ha detto che nessuno può mettere in discussione come si deve stare al mondo?

Francesco Minora, Professore impegnato nelle politiche abitative da diversi anni, ha moderato la serata e ha subito chiarito che un abitante non è solo un cliente che compra. Costruire una casa non ha a che fare solamente con questioni economiche, tecniche e di sicurezza. Si tratta sempre di persone, di esseri umani che vivono di relazioni umane.

Minora ha toccato il tema dei prezzi di mercato, spesso inaccessibili, di case, ma anche degli affitti, con un focus particolare sull’edilizia pubblica che ha dimostrato su più fronti di avere completamente fallito. Senza dilungarsi sulle logiche economiche perverse che guidano il mercato dell’immobiliare e chi lo presiede, appare evidente che in tutto questo, l’abitante e il suo stare bene è stato spesso tralasciato. La casa dovrebbe essere, infatti, un servizio a disposizione di chi ci abita, né uno status sociale, né uno standard urbanistico.

Quello che si dovrebbe poter garantire, insieme con la vendita di una casa, è anche e soprattutto la dimensione umana: avere il vicino di casa che, pur rimanendo una persona esterna, diventa un aiuto per vivere insieme nel contesto creato. Poter contare su una rete di persone che si mettono a disposizione, oltre alla famiglia, significa poter affrontare con la forza di una comunità degli ostacoli che da soli sembrerebbero molto più grandi o insormontabili.

Quello che promuove quindi il Cohousing, è un nuovo modo di abitare: si sceglie consapevolmente dove vivere, si istituiscono delle comunità energetiche, si fa attenzione al territorio circostante e soprattutto alle persone che diventano parte integrante del nuovo modo di percepire il condominio o la realtà abitativa.

In cambio dell’impegno sociale e della rete di sostegno che si offre su tutti i fronti, il sistema di cohousing prevede degli aiuti economici, sia per l’acquisto della casa, sia per l’affitto, rispettando dei parametri di sostenibilità per chi vive col proprio stipendio.

Si consiglia di ascoltare tutti gli interventi, soprattutto l’esperienza del Cohousing di San Lazzaro di Savena (Bologna). Il video della serata è disponibile online e vale la pena approfondire!

L’Associazione Punto Zero si trova inoltre sui social Facebook e Instagram, per seguire tutti i prossimi passi sul tema Cohousing, per rimanere informati e anche per aderire al progetto.

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sabato 27 Luglio 2024