Non voglio mica la luna
«Non stai impazzendo, li vedo anch’io. Sei sano di mente quanto me» diceva Luna “Lunatica” Lovegood a Harry Potter al loro primo incontro. Eppure nell’antichità il termine lunatico veniva comunemente utilizzato per indicare persone soggette ad attacchi di pazzia improvvisa. Inspiegabili? Decisamente no, se pensiamo che per i nostri antenati erano strettamente collegati agli influssi lunari. Gli stessi che a loro avviso causavano disturbi epilettici e sbalzi d’umore. Dopotutto il nostro satellite ha una forte influenza su molti fenomeni terrestri come i moti delle maree, la maturazione delle piante e la crescita dei capelli. Perché non dovrebbe essere lo stesso per la personalità?
Oggi grazie alle scoperte scientifiche in continua evoluzione si sa che l’alternarsi delle fasi lunari nulla ha a che vedere con l’epilessia o la psicologia. Il primo significato che si può leggere sul dizionario per l’aggettivo lunatico è attributo di persona con carattere strano, estroso, incostante, di umore instabile e facile ad alterarsi. Insomma, un tipo bizzarro che si fa notare per le sue particolarità, un diverso.
E qui arriva il bello: non è specificato se sia da intendersi con accezione negativa o positiva. Questa è un’interpretazione che viene lasciata alla sensibilità del singolo. Se la si osserva però da un’angolazione puramente scientifica la diversità rappresenta sicuramente un punto di forza. Se non esistessero le mutazioni genetiche non avremmo l’evoluzione della specie, quando l’uomo interviene distruggendo la biodiversità, le risorse terrestri si consumano ad una velocità troppo elevata per essere sostenibile: si incorre in fenomeni come la desertificazione, la siccità e le catastrofi naturali.
La rivista scientifica Trends in Cognitive Sciences nel 2015 ha pubblicato una ricerca dell’University College London sulla capacità di adattamento degli esseri viventi correlata all’umore. Da essa emerge che le persone lunatiche sono maggiormente predisposte ad affrontare i cambiamenti. Quando si imbattono in una situazione positiva infatti l’ottimismo e il buon umore che ne scaturisce li portano a correre dei rischi che possono fare la differenza tra la sopravvivenza e l’estinzione. Al contrario, posti di fronte a una situazione negativa, sentimenti come rabbia e tristezza li portano a conservare le energie nell’attesa di un mutamento favorevole delle condizioni.
La natura offre ottimi esempi di questo comportamento. Quando un animale individua la presenza di cibo su un albero diventa euforico e cerca in tutti i modi di raggiungerlo per procacciarsi provviste. Quando invece le fonti di nutrimento scarseggiano, il cattivo umore lo spinge ad abbandonare la ricerca senza perdere inutilmente il suo tempo.
Essere diversi non è facile, può farci sentire giudicati e alieni, comporta avere il coraggio di non omologarsi, ma anche se non è sempre piacevole, possiamo concludere che è sicuramente utile.
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martedì 12 Novembre 2024