Mr. Biro, dalle bocce alle penne
Già dimenticati calamaio e penna d’oca da molti anni, l’invenzione della Biro prepara al pensionamento l’americana stilografica classe 1883.
Ciò che tra le vie di Budapest nel giugno 1943 stimolò il brio inventivo del critico d’arte ungherese Laszlo Biro, fu una sfida a bocce di alcuni ragazzi e in particolare la scia di fanghiglia disegnata dalle palle finite nella pozze d’acqua presenti sulla strada.
L’ingegno di Laszlo diede forma a uno strumento piccolo in dimensione ma grande nelle prestazioni: la penna conteneva un nuovo tipo d’ inchiostro grasso che a contatto con l’aria manteneva inalterata la sua consistenza, qualità questa che fece della Biro il mezzo comunicativo preferito dai piloti degli aerei di caccia durante le trasferte in altitudine.
L’inchiostro, inserito in una cannuccia (serbatoio) fuoriusciva sul foglio grazie al tocco di una pallina in acciaio finemente levigata e posizionata nell’estremità “a cono”.
L’epilogo triste della storia arrivò poco dopo l’invenzione: emigrato in Argentina e in miseria, Biro decise di vendere il suo brevetto alla Parker che godette dei frutti dell’invenzione.
Fonte: G. Rivieccio, Enciclopedia cronologica delle scoperte e delle invenzioni, Manuali Rusconi, 1999.
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giovedì 19 Settembre 2024