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Da “quattro” a “gatto”, parola di Giovanni Trapattoni

“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Cari lettori di UnderTrenta (e magari anche gattofili), sicuramente vi sarà capitato di pronunciare, o di imbattervi in qualcuno che, ammonendovi, vi ha enunciato questo simpatico, ma dalle origini incerte, modo di dire. In questo nuovo appuntamento della nostra rubrica Underword andiamo a scoprire qualche curiosità in più in merito!

Il monito sembrerebbe derivare da un proverbio ben più antico, che affonda le sue radici nella saggezza contadina: “Non dire quattro se non ce l’hai nel sacco”, che ricordava agli abitanti delle zone rurali quanto fosse sconsigliato fare affidamento sui futuri raccolti, prima ancora di averli tra le mani.

Da “quattro” a “sacco”, i colleghi filologi lo confermano, è il gioco di un istante. In tempi più moderni –  quando il simpatico felino ha cominciato a far capolino maggiormente nell’ambito domestico –  ci si è infatti resi infatti conto, in modo più universale, di quanto esso possa essere agile, sfuggevole e soprattutto in grado di districarsi e fuggire anche nelle situazioni più difficili.

Vien da sè quanto non sia impresa facile riuscire a rinchiuderne uno in un sacco, senza sudare le proverbiali sette camice (che, a proposito, son tante come le vite dei gatti). Mai quindi palesare troppo ottimismo nell’impresa, potreste trovarvi delusi e, nella peggiore delle ipotesi, anche sbeffeggiati.

Sebbene questo proverbio non avesse bisogno di acquisire ulteriore notorietà, a consolidare la sua presenza nelle memoria collettiva ci ha pensato, qualche anno fa, uno degli indiscussi maestri del calcio: Giovanni Trapattoni. L’ex allenatore della Nazionale italiana, impegnato al tempo alla guida della selezione irlandese, dichiarò in conferenza stampa: “Not say the cat is in the sac, when you have not the cat in the sac“. E se lo dice lui, capitano di lungo corso, perchè non credergli?

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mercoledì 6 Dicembre 2023