Don Andrea Gallo, classe 1928, davanti alla fiumana che ha inondato
Genova per l’ultimo saluto, avrebbe allargato le braccia in segno di affetto. Per più di mezzo secolo ha prestato mani e voce agli ultimi: prostitute, adulteri, omosessuali, immigrati regolari e irregolari, divorziati, ragazze madri, ladri, carcerati, malati di aids e barboni. Ai suoi occhi unicamente persone.
Un cattolico comunista. Uno scrittore che ha difeso strenuamente i beni più preziosi della nostra società: Costituzione, giovani, lavoro, diritti, libertà. Un prete scomodo che ha saputo conquistare l’ammirazione di moltissimi scettici. Partigiano nel sangue, fedele alla Resistenza. La sua Genova che l’ha partorito 84 anni fa, dopo questo freddo sabato di fine primavera, se lo riprende, per restituirlo alla terra e al cielo. Uno squilibrio nell’ordine delle cose, un mattone in meno nella già pericolante torre di Babele, nella certezza, però, che da qualche parte starà già
“facendo le scarpe” ai poteri forti.
Per molti un prete in costante dissenso. Ma don Gallo con Gesù Cristo è
sempre andato molto d’accordo.
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mercoledì 9 Ottobre 2024